Lega divisa sulle alleanze Maroni: «Uniti con Fi» Ma Salvini: «Noi da soli»

RomaSul correre uniti la Lega si divide. Con i sondaggi che indicano il centrosinistra ad appena un paio di punti percentuali di distanza, sembra evidente che l'unico modo per battere Renzi alle urne, per il centrodestra, sia presentarsi insieme alle elezioni. Infatti Roberto Maroni coglie l'occasione per ribadire la necessità di «compattarsi» per sconfiggere il premier «in crollo di consensi». «L'operazione è di rimettere insieme il centrodestra, e la Lombardia vuole essere un punto di riferimento importante», spiega il governatore, chiarendo che saranno le Amministrative il banco di prova per «testare» l'unità: «Le prossime elezioni regionali in Veneto e in Campania - spiega l'ex segretario del Carroccio - dovranno produrre questo effetto. Qui si lavora per tenere insieme il centrodestra e rimettere in piedi una coalizione competitiva che possa vincere le elezioni». Una posizione largamente condivisa da Forza Italia, come ricorda il consigliere politico del partito, Giovanni Toti, ribadendo di considerare «la Lega assolutamente nel centrodestra», e ricordando che «abbiamo tutti il dovere morale nei confronti dei nostri elettori di correre uniti come coalizione». «Basta veti», ammonisce Toti, che conferma infine come sia «Berlusconi l'unico in grado di rimettere insieme il centrodestra».

Ma il compito del leader non è semplice. Perché, come si diceva, in casa Lega non tutti la pensano come il governatore lombardo. Il segretario Matteo Salvini, per esempio, non fa mistero della sua opposizione all'ipotesi di una coalizione di centrodestra. E la rottura totale con Angelino Alfano e il suo Ncd non è l'unico problema, perché il leader del Carroccio al momento non concede aperture nemmeno a Forza Italia, anche se sul summit ad Arcore concede: «Potrei esserci andato». «Se si votasse domani mattina - spiega Salvini in collegamento con Agorà , su Raitre - la Lega andrebbe da sola. Perde? Probabilmente sì, però costruisce un percorso di serietà con gli italiani».

Insomma, il segretario del Carroccio - che oggi e domani farà da conduttore a Un Giorno da Pecora su Radiodue - sembra attestarsi su posizioni opposte rispetto a Maroni. Salvini dice di non essere interessato alle «ammucchiate per provare a vincere, senza porsi poi il problema di che cosa fare il giorno dopo», e quanto ai sondaggi che sembrano premiare l'unità, commenta facendo spallucce che tanto oggi «il centrodestra non esiste». E se Berlusconi, «abituato a vincere», spinge per il varo di una grande coalizione, «la storia insegna - prosegue Salvini - che le vittorie costruite sulla sabbia diventano sconfitte il giorno dopo: è quello che sta succedendo a Renzi».

Per il leader leghista, dunque, «la coerenza deve essere il primo tassello».

«Lo ripeterò anche a Berlusconi», insiste Salvini, «non mi interessa mettere tutti insieme per provare a sconfiggere Renzi, altrimenti facciamo la fine del Pd dove poi si prendono a schiaffi tra loro». Quanto all'ipotesi di alleanze con Forza Italia, Salvini conclude: «Se ci saranno, dipende dai progetti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica