Lega e M5S sabotano la vendita: la politica fa invasione di campo

Carroccio e grillini contro l'acquisto di Rai Way da parte di Mediaset. Forza Italia: «Basta con le ideologie». Il governo: aspettiamo il parere dell'Authority. Apertura di Renzi a Grillo

Lega e M5S sabotano la vendita: la politica fa invasione di campo

Un segnale sul possibile atteggiamento del governo arriva dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. «La maggioranza pubblica è una scelta politica, tocca al governo; concentrazioni e incroci sono di competenza dell'Authority». E Matteo Renzi: «È interessante l'apertura di Grillo sulla Rai, lui dalla tv di Stato fu cacciato. Lo ascolterei volentieri». Le posizioni di Matteo Salvini e dei grillini sono curiosamente simili. Il segretario della Lega non entra si muove sul terreno della polemica politica. «Siamo ai saldi di fine stagione, ai regali. Noi non permetteremo che vengano svenduti gli ultimi pezzi di aziende sane rimaste in Italia» dice Salvini, rispondendo a una domanda. «Non vorremmo che ci fosse un accordo Renzi-Berlusconi nel nome del quieto vivere per tutti. Noi ci metteremmo in mezzo in ogni modo». Sulla questione di Rai Way si inoltra anche il presidente della commissione di Vigilanza Rai, il grillino Roberto Fico. «L'unico responsabile della situazione assurda in cui si trova Rai Way è il governo con Renzi in testa. Voi avete permesso la quotazione in Borsa di Rai Way, quando non c'era motivo alcuno, voi avete già ceduto il 34% rendendo così di fatto possibile l'Opas di Berlusconi. E ora vi trincerate dietro al falso mantra del 51% che deve rimanere nelle mani pubbliche. Governo complice e in malafede». M5S presenta anche un'interrogazione urgente alla Commissione europea, chiedendo di valutare se l'acquisizione possa violare la normativa comunitaria in materia di antitrust.

La replica per conto del Pd arriva da Vinicio Peluffo, capogruppo in Vigilanza Rai. «Falliti i ripetuti tentativi di costruire una polemica sul nulla, Fico passa ora agli insulti e alle farneticazioni. Le argomentazioni sono evaporate davanti alla logica e alla realtà dei fatti». Massimo D'Alema, però, puntualizza che «Rai Way deve rimanere una struttura controllata dal capitale pubblico perché gestisce un'infrastruttura fondamentale per la libertà dell'informazione». Si schiera decisamente a favore dell'operazione il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani. «Non si può fare di scelte industriali oggetto di polemica politica: l'operazione va interpretata in una normale logica di mercato, di sviluppo industriale ed economia di scala. Sono in questione valutazioni e iniziative aziendali esclusivamente limitate al settore infrastrutturale, che non vanno a toccare l'autonomia e la libertà delle scelte editoriali. Compito della politica è assicurarsi che Antitrust e Rai valutino attentamente le condizioni e i termini dell'operazione, per evitare di bloccare, per questioni politico-ideologiche, una concreta possibilità di sviluppo che potrebbe inoltre portare un notevole introito per le casse dello Stato».

Di «situazione schizofrenica» parla Gaetano Quagliariello. «Si mette un bene sul mercato e poi ci si stupisce e addirittura ci si adonta se il mercato produce le sue naturali dinamiche e nella fattispecie l'offerta, dopo mesi, da parte di un'altra azienda del settore».

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