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Lega-Russia, ecco il terzo italiano presente al Metropol di Mosca

"Lo scopo dell'incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia" afferma Francesco Vannucci, il terzo italiano presente all'incontro tenutosi al Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018.

Lega-Russia, ecco il terzo italiano presente al Metropol di Mosca

Dopo la conferma che il vicepremier Matteo Salvini non sarà sentito dai pm in merito all'inchiesta per corruzione internazionale in cui è indagato il presidente dell'associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini, ecco che si fa vivo il terzo italiano presente all'incontro tenutosi all'hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre. Si tratta di Francesco Vannucci, 62 anni, originario di Suvereto in provincia di Livorno, collaboratore di Gianluca Meranda. La sua presenza al tavolo russo con Gianluca Savoini è stata confermata proprio dall’avvocato.

"Ho partecipato all'incontro all'hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l'avvocato Gianluca Meranda. Lo scopo dell'incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d'affari" questo il messaggio che Vannucci ha fatto pervenire all'Ansa. "Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di 'nonno Francesco'. Confido nella serietà della magistratura italiana nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda" ha sottolineato Francesco Vannucci.

Contattato al telefono dall'Ansa, Francesco Vannucci racconta di essere una delle persone citate nell'audio riportato da BuzzFeed, dove si menzionano, tra gli altri, due personaggi che sembrano essere coinvolti nella discussione al tavolo dell'Hotel Metropol. Si tratta di un 'Luca' (Gianluca Meranda, ndr) e di un 'Francesco'. A una superficiale ricerca, tuttavia, non compaiono con quel cognome consulenti esperti nel settore. Le fonti della procura non confermano in alcun modo che quel cognome sia presente nell'indagine su cui il riserbo è massimo.

Il procuratore di Milano Francesco Greco ha rimarcato, più volte, che si tratta di un'indagine complessa e anche sull'ipotesi di eventuali rogatorie sottolinea che la traduzione in russo richiede tempo, quindi l'indagine proseguirà con tempistiche non così rapide. Dopo l'interrogatorio di ieri di Gianluca Savoini, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, oggi i pm titolari dell'inchiesta non hanno sentito altre persone coinvolte nell'indagine. Il faccia a faccia tra Savoini e i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, secondo indiscrezioni, si sarebbe tenuto in una sede esterna al Palazzo di Giustizia di Milano.

In molti hanno sollevato dubbi tutti sull'inchiesta condotta da Buzzfeed: fu proprio il sito americano a pubblicare, il 10 gennaio 2017, il dossier redatto dall’ex spia britannica Christopher Steele dal quale emergevano contatti frequenti tra lo staff di Donald Trump e gli intermediari del Cremlino durante la campagna elettorale del 2016.

Un dossier che poi si è rivelato essere in larga parte infondato e falso, come lo stesso ex membro dell’agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna ha ammesso in seguito.

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