Elezioni politiche 2022

"La Lega al Viminale? Le cose che funzionano vanno confermate. Sosteniamo le sanzioni ma l'Europa adesso aiuti famiglie e imprese"

Salvini affronta tutte le emergenze economiche e politiche: "Continueremo ad aiutare Kiev con le armi. Nei prossimi mesi arriveranno 7 milioni di cartelle esattoriali: è una vera follia e occorre subito siglare la pace fiscale"

"La Lega al Viminale? Le cose che funzionano vanno confermate. Sosteniamo le sanzioni ma l'Europa adesso aiuti famiglie e imprese"

Matteo Salvini sfoggia l'espressione annoiata di chi ha di fronte interlocutori che non vogliono o fanno finta di non capire. Mentre le sorti della guerra in Ucraina mutano e l'esercito di Kiev avanza, il segretario della Lega ripete che, nei fatti, ha sempre sostenuto le sanzioni alla Russia e le sosterrà anche in futuro. Poi ci sono le parole e il dubbio che facciano più male a noi che non a Mosca. Ma, appunto, sono parole. Invece, in cambio dei «fatti», cioè del sostegno alle sanzioni, Salvini pretende altri «fatti», e cioè che l'Europa dimostri solidarietà anche verso di noi, aiutando le aziende e le famiglie italiane alle prese con la crisi energetica come ha fatto con il Covid. Che Bruxelles non faccia le smorfie di fronte ad uno scostamento di bilancio di 30 miliardi per aiutare gli italiani a pagare le bollette, necessari oggi e non domani. E, in proposito, afferma: «Non capisco perché Giorgia tentenni». Stesso discorso sugli aiuti militari: la Lega non farà mai mancare il suo appoggio, ma, come ci dice, la strada maestra per arrivare alla pace resta la diplomazia. E sul nome per il ministero dell'Interno nel prossimo governo qualora vincesse il centrodestra, c'è la candidatura della Lega: le cose che hanno funzionato vanno confermate.

Segretario, le sorti della guerra stanno cambiando in favore dell'Ucraina. So che lei ha una posizione diversa, ma forse le sanzioni e l'invio di armi sono servite in questo senso, o no?

«La Lega ha sempre votato sia le sanzioni che gli aiuti all'Ucraina, anche militari. Quindi non ho mai espresso una posizione diversa. Ho sempre e solo detto, e lo ribadisco, che la guerra terminerà grazie alla diplomazia. A proposito delle sanzioni economiche, la questione è un'altra: la denuncia lanciata da Fondo monetario, Economist ed altre autorevoli istituzioni dimostra che la Russia si è arricchita avendone enorme surplus commerciale, i Paesi europei ne sono stati molto danneggiati. Non vorrei che i sanzionatori soffrissero più dei sanzionati. Si vogliono continuare? Bene. Ma allora l'Europa offra sostegno alle famiglie e alle imprese italiane come successo per la crisi Covid. Per questo vanno prorogati fino al 31 dicembre 2023 gli aiuti di Stato».

Detto questo, il dramma delle bollette prevede un intervento immediato in favore di imprese e cittadini. Lei continua a credere che la strada migliore sia quella di trovare i soldi, magari con uno scostamento di bilancio? Sia Berlusconi, sia la Meloni preferirebbero altri modi

«Importante è trovare una soluzione. Sono convinto che sia necessario mettere sul tavolo 30 miliardi oggi, per evitare di spenderne tre volte tanto domani per fronteggiare cassa integrazione, disoccupazione e drammatico impoverimento del Paese. Non lo dico solo io, lo ha affermato per esempio anche il presidente di Nomisma energia, senza dimenticare la Cgia di Mestre. Lo stanno facendo tutti i principali Paesi europei. Il Regno Unito ha stanziato 150 miliardi di sterline».

Gli italiani già hanno paura per il futuro, non crede che sarebbe necessario un intervento energico, di buonsenso ed equo per evitare che con le cartelle esattoriali siano terrorizzati anche dal passato? Dopo due anni di pandemia e una guerra forse sarebbe il caso dare un segnale di tranquillità...

«Sfonda una porta aperta: abbiamo calcolato che nei prossimi tre mesi saranno inviate quasi 7 milioni di cartelle esattoriali. Una follia, soprattutto se accompagnata dal drammatico aumento delle bollette e dall'inasprimento delle multe come avete raccontato voi de il Giornale. La pace fiscale non è un premio per i furbi, ma un supporto concreto per chi, a causa della crisi Covid - e ora del caro energia -, non riesce a pagare. Si tratta di somme che lo Stato non incasserebbe mai, con la pace fiscale sosteniamo le imprese e garantiamo gettito allo Stato. Gli evasori vanno sempre puniti, le imprese oneste vanno sempre aiutate. È buonsenso».

I sondaggi descrivono una Lega lontana dall'onda lunga del 34,3% del 2019. Che cosa è successo in questi tre anni per giustificare una tale erosione di consensi?

«Mi lasci dire che i sondaggi che mi interessano di più sono quelli che faccio ogni giorno in mezzo alla gente, e le risposte sono molto positive. Anche nel 2019 alcuni sondaggi ci davano sotto il 30%: sono certo ci saranno delle sorprese. Detto questo, sapevo che raccogliendo l'appello del Presidente Mattarella per un governo di unità nazionale avremmo rischiato di perdere consensi. Ho messo gli interessi dell'Italia prima di quelli della Lega: senza di noi, Pd e 5Stelle non solo avrebbero gestito i miliardi del Pnrr condizionando la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti, ma avrebbero messo la patrimoniale sulla casa, approvato la cannabis libera, la cittadinanza facile per gli immigrati e il Ddl Zan. Ora mi auguro che il Pd e i 5Stelle vengano mandati a casa dagli italiani una volta per tutte. Stare all'opposizione sarebbe stato più facile».

Sempre i sondaggi, per quello che valgono, prevedono un avanzamento di Fratelli d'Italia in zone tradizionalmente leghiste come il Nord-Est. Forse negli ultimi due anni avete privilegiato l'idea di una Lega nazionale proiettata anche al Sud e questo vi ha allontanato dai ceti produttivi del Nord?

«Non direi: la Lega era, è e resta un baluardo per la difesa dei territori e per l'autonomia. Da Nord a Sud. Il mondo produttivo conosce i nostri sindaci e i nostri governatori, e come ha ricordato lei poco fa nel 2019 la Lega nazionale aveva superato il 34% e nel 2018 il 17 Nel programma del centrodestra c'è l'autonomia perché l'ha chiesta la Lega».

Lei nell'immaginario collettivo è anche l'esponente politico che più si è speso per bloccare l'immigrazione clandestina. In caso di vittoria del centrodestra ambisce a tornare al ministero dell'Interno, anche se quel ruolo le è costato tre processi?

«Decideranno gli italiani, di certo la Lega ha dimostrato di saper bloccare l'immigrazione clandestina come avevamo promesso: le cose che funzionano vanno confermate. Ricordo che rischio fino a 15 anni di carcere per aver fatto il mio dovere: difeso la sicurezza e la libertà dell'Italia».

Segretario, lei ha denunciato 50 aggressioni alla Lega in campagna elettorale. Ha ricevuto solidarietà da quella sinistra che la demonizza ogni giorno?

«No, in compenso continuo a ricevere insulti quotidiani. E il silenzio della Lamorgese, che da ministro non è riuscita a impedire l'aggressione a pochi e pacifici militanti della Lega da parte di 50 anarchici violenti a Marina di Carrara, è vergognoso e inaccettabile».

Come sarà ricordato il governo Draghi?

«Come il governo che, dopo i disastri di Conte, Azzolina, Toninelli, Di Maio, Pd e Arcuri, ha accompagnato il Paese fuori dall'emergenza sanitaria e gestito i fondi europei. Visto il fallimento del Conte 2, tra banchi a rotelle e primule, il merito della svolta è anche del centrodestra di governo».

Sulle proposte del centrodestra sul presidenzialismo Enrico Letta ha innescato una polemica accusandovi di voler far fuori Mattarella. Cosa ne pensa? Questo Paese ha bisogno di una riforma istituzionale che introduca anche il presidenzialismo? Qualcuno è arrivato ad ipotizzare una nuova commissione bicamerale per fare le riforme, lei è d'accordo?

«Nel programma del centrodestra ci sono autonomia e presidenzialismo. Letta sa di perdere e quindi la spara grossa, non mi entusiasma l'idea della bicamerale perché credo che gli italiani adesso ci chiedano ben altro. Prima di tutto, interventi contro il caro energia. Poi penseremo a tutto il resto».

I referendum sulla giustizia sono andati male perché in molti hanno tentato di boicottarli, la riforma della giustizia rimarrà comunque un punto centrale del programma del governo di centrodestra?

«È una priorità del centrodestra e abbiamo nomi importanti per guidare quel ministero. Non ci fermeremo».

L'ho chiesto al Presidente Berlusconi e lo chiedo anche a lei: se il centrodestra vincerà le elezioni e Fratelli D'Italia sarà il primo partito della coalizione come al momento prevedono i sondaggi, andrete dal capo dello Stato tutti insieme e indicherete automaticamente Giorgia Meloni?

«Chi prenderà un voto in più avrà l'onere e l'onore di proporre un nome, ma non commento delle ipotesi».

In ultimo: le tre priorità irrinunciabili che la Lega chiederà al prossimo governo quali sono?

«Prima di tutto, interventi contro il caro energia, che auspico faccia già il governo attuale. Poi bloccheremo la Fornero con Quota 41, inizieremo la riforma del fisco per avere la flat tax estesa e rafforzata (ricordo che oggi ci sono 2 milioni di partite Iva che pagano il 15% di tasse grazie alla Lega) e ci occuperemo di sicurezza e immigrazione, ripristinando i decreti sicurezza.

Tutte cose che abbiamo già dimostrato di saper fare: le rifaremo».

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