Il legale di Navalny: "È stato avvelenato". Ma torna in carcere

La denuncia: "Intossicato in cella già dimesso, ora esami all'estero"

Il legale di Navalny: "È stato avvelenato". Ma torna in carcere

L'ombra di un avvelenamento per Aleksei Navalny. Il 43enne oppositore russo è stato dimesso dall'ospedale e riportato nel carcere di Mosca, dove deve scontare 30 giorni per la protesta di piazza di sabato, ma i suoi medici di fiducia sospettano che sia stato avvelenato con una sostanza tossica. Il dissidente ha lasciato l'ospedale di Mosca, dove era ricoverato da domenica per una misteriosa allergia, ed è stato trasferito nel penitenziario. Secondo la versione ufficiale, Navalny - condannato per gli appelli a partecipare a manifestazioni non autorizzate a Mosca - ha avuto una «reazione allergica acuta».

Fin da subito, però, i suoi collaboratori hanno denunciato che l'attivista non ha mai sofferto di alcuna allergia e che la vicenda sembrava poco chiara. «È stato avvelenato con una sostanza chimica sconosciuta», probabilmente un «agente tossico», ha detto l'avvocato Olga Mikhailova ai giornalisti che attendevano all'esterno dell'ospedale. Il medico personale di Navalny, Anastasia Vasilyeva, ha confermato che il suo paziente è tornato in prigione nonostante le preoccupanti condizioni, che invece secondo fonti dell'ospedale sono «soddisfacenti».

Vasilyeva ha spiegato che Navalny ha avuto un'eruzione cutanea nella parte superiore del corpo, lesioni alla pelle e lacrimazione eccessiva agli occhi, ha chiesto campioni delle lenzuola del letto del suo paziente in carcere, come anche della pelle e dei capelli, per sottoporli ad analisi. In assenza di collaborazione da parte delle autorità sanitarie e penitenziarie, la dottoressa ha fatto sapere che la maglietta e i capelli di Navalny verranno inviati a un Paese europeo per esami indipendenti. L'oculista - che ha in cura l'attivista dal 2017, quando subì un'aggressione con una sostanza disinfettante agli occhi - ha raccontato di aver avuto accesso fugace alla stanza del suo paziente e che, in quel frangente, ha potuto raccogliere campioni di capelli e la t-shirt. Il medico è riuscita a vedere il suo paziente solo attraverso una porta socchiusa ed è stata costretta a lasciare presto la struttura ospedaliera, scortata all'esterno dalle guardie, visto che l'oppositore si trova ancora agli arresti.

Il capo medico dell'ospedale, Olga Sharapova, ha spiegato che le consultazioni dei degenti con medici esterni sono vietate. A suo dire, i sintomi di Navalny «corrispondono a una cheratocongiuntivite tossica acuta».

La Vasilyeva si era opposta alle dimissioni in un consulto coi colleghi dell'ospedale di Mosca, spiegando che «tornare nel luogo dove, probabilmente, esiste quello stesso agente chimico sconosciuto» che ha provocato il malessere di Navalny è molto rischioso, perché «un'altra intossicazione potrebbe condurre veramente a uno stato grave».

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