Erica Orsini
Londra Primo sì del Parlamento britannico alle legge che consentirà al Regno Unito di svincolarsi dalle normative europee in tempo per la sua uscita dall'Unione. La camera bassa dei Comuni ha approvato la proposta abbastanza agevolmente con 326 voti favorevoli contro 290 contrari. Ora la proposta è avviata verso il prossimo voto parlamentare ma la strada verso l'approvazione definitiva è lunga e irta di polemiche.
Sono molti i deputati che cercheranno di cambiarla e non si tratta soltanto dei laburisti, ma anche di alcuni conservatori da sempre critici verso quest'ipotesi. Al momento sono già stati presentati 157 emendamenti e altri ne arriveranno. Una volta approvata la legge riformerà lo European Communities Act del 1972 con il quale la Gran Bretagna entrava a far parte dell'Unione Europea e convertirà tutte le leggi europee esistenti in leggi inglesi assicurandosi che al momento della Brexit non vi siano lacune da colmare nella legislazione nazionale.
Il punto che ha sollevato più polemiche è il potere concesso ai ministri di effettuare dei cambiamenti alla legge nel corso di questo processo di transizione senza dover consultare il Parlamento. Il governo ha assicurato che si tratta di un modo per velocizzare le cose e che i cambiamenti saranno soltanto di natura tecnica, ma molti parlamentari non sono convinti. I laburisti hanno definito il tutto come un tradimento della democrazia, dichiarando che faranno di tutto per modificare la proposta originaria. Va detto che alcuni di loro non hanno obbedito all'ordine del loro leader Jeremy Corbyn di votare contro ed ora rischiano perfino di venir espulsi dal partito a causa della loro disobbedienza su un tema così delicato.
Anche i liberaldemocratici hanno commentato con durezza che coloro che hanno votato a favore «dovrebbero vergognarsi».
Subito dopo l'approvazione parlamentare Theresa May aveva rilasciato una dichiarazione compiaciuta: «Oggi il Parlamento ha preso la storica decisione di supportare la volontà del popolo inglese e di votare a favore di una legge che dia certezze e chiarezza in vista dell'uscita dall'Unione Europea - ha detto il Primo Ministro -. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questa decisione significa che possiamo presentarci alle negoziazioni con solide argomentazioni e continueremo ad incoraggiare i deputati di ogni forza politca a lavorare insieme per sostenere questa legge».
Nonostante questa prima confortante vittoria, la May non potrà tuttavia dormire sonni tranquilli nelle prossime settimane poiché tra le file conservatrici serpeggia un notevole malcontento: alcuni deputati hanno già messo in guardia il governo che se non verranno accettati gli
emendamenti richiesti alla legislazione non daranno il loro voto quando la proposta tornerà alla Camera il mese prossimo. Messe così le cose, una seconda vittoria al voto previsto per il prossimo mese non è affatto scontata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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