Legge elettorale, la Lega: "Lunedì referendum in Cassazione"

Roberto Calderoli annuncia: "In questo modo sarà possibile far esprimere gli italiani già in primavera". Intanto da Veneto e Sardegna arriva il via libera

Legge elettorale, la Lega: "Lunedì referendum in Cassazione"

I consigli regionali del centrodestra al lavoro per abrogare la quota proporzionale del Rosatellum: in tale senso è arrivato il via libera sia dal Veneto (28 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti) sia dalla Sardegna (37 sì e 21 no). Sul tema della legge elettorale - stando a quanto appreso e riferito dall'AdnKronos - è arrivato un cambio di posizione da parte di Silvio Berlusconi che ha dato libertà di voto agli azzurri, purchè nella nuova legge ci sia una quota di proporzionale.

Il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Massimo Giorgetti in una nota ha fatto sapere che ha votato "convintamente questo provvedimento perché con tale atto si riconosce che l’unica maggioranza che deve governare è quello votata dal popolo e non costruita a tavolino dopo le elezioni". L'esponente di Fratelli d'Italia ha spiegato che così gli italiani, quando si recheranno alle urne, sapranno "che voteranno una determinata coalizione che governerà la Nazione per i prossimi 5 anni e verranno giudicati in base ai risultati", dicendo definitivamente "stop agli inciuci".

Particolare attenzione dovrà essere prestata in Abruzzo, dove il Movimento 5 Stelle ha preso l'impegno di difendere "gli interessi degli abruzzesi dalla propaganda fine a se stessa di Lega e company". In Liguria la maggioranza cercherà di serrare i ranghi dopo il 15 a 15 maturato in commissione affari costituzionali. In Piemonte la seduta è iniziata con mezz'ora di ritardo a causa della mancanza del numero legale. In Lombardia il Consiglio farebbe prevalere "l'interesse per la compattezza della coalizione".

Lunedì in Cassazione

Roberto Calderoli, senatore del Carroccio, ha annunciato che la Lega lunedì andrà "in Corte di Cassazione a depositare il quesito referendario".

In tal modo sarà possibile "far esprimere gli italiani già in primavera", avendo l'occasione di scegliere "una legge elettorale chiara, in cui chi vince va a governare e chi perde va all'opposizione, senza giochini di palazzo per creare maggioranze diverse da quelle espresse dalle urne".

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