
I primi ad arrivare a Santa Maria Maggiore, per la visita alla tomba di Papa Francesco, sono stati il cardinale Jean-Pierre Kutwa, arcivescovo emerito di Abidjan, il più vecchio ad entrare in Conclave (compirà 80 anni il 22 dicembre 2025), e lo spagnolo Santos Abril y Castelló, arciprete emerito della Basilica mariana. Poi, a seguire, più di 110 porporati hanno reso omaggio alla tomba di Bergoglio. Si sono mischiati con i fedeli, attraversando la Porta Santa, per poi camminare lungo la navata sinistra della Basilica e sostare qualche istante davanti alla lapide di Francesco e soffermarsi poi nella Cappella Paolina che custodisce l'Icona della Salus Populi Romani.
Ma i giochi per il Conclave sono già partiti e ogni occasione è buona per parlare, scambiarsi idee, conoscersi e prendere posizioni. Le porpore si siedono davanti all'altare per la recita dei Secondi Vespri, presieduti dal cardinale lituano Rolandas Makrickas: sono sette file composte da quattro blocchi (5 per ciascuno), e gli occhi sono puntati anche sulle disposizioni. In prima fila spicca l'italiano Pierbattista Pizzaballa, uno dei papabili, vicino allo spagnolo Cristóbal López Romero; dal lato opposto c'è un altro papabile, il cardinale maltese Mario Grech, seduto vicino al cardinale francese Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri. La fotografia appare variegata, i porporati si scambiano qualche parola. Il segretario di Stato, Pietro Parolin, altro candidato in pole position alla successione di Bergoglio, è più arretrato, in quarta fila, dialoga con l'arcivescovo emerito di Firenze, Giuseppe Betori. Scambio di battute anche con il decano del collegio cardinalizio, il cardinale Re, che con i suoi 91 anni non entrerà in Sistina per votare ma rappresenta pur sempre una figura chiave nelle discussioni pre-Conclave.
Grande assente l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Zuppi. Non si è visto nemmeno Angelo Becciu, il cui caso sta agitando le discussioni pre-Conclave sulla sua partecipazione o meno al voto in Sistina, dopo la decisione di Bergoglio di togliergli le prerogative cardinalizie, e dunque anche il diritto di voto.
Il cardinale britannico Michael Louis Fitzgerald era l'unico vestito in «total red» mentre c'erano anche il cardinale Timothy Radcliffe, creato nell'ultimo concistoro di Francesco, nel dicembre 2024, senza essere vescovo. Presente anche un altro cardinale «discusso», Juan Luis Cipriani, accusato di abusi che avrebbe commesso a inizio anni '80. L'atmosfera è comunque distesa, come conferma arrivando a Santa Maria Maggiore il cardinale Sean Brady: «Eccellente, amabile», dice a chi gli domanda che aria si respira in questi giorni. Sarà un Conclave breve? «Dipenderà». Un «corpo» elettorale variegato viene considerato un fattore positivo, assicura il cardinale Jean Zerbo, arcivescovo del Mali. «È una ricchezza, ben rappresenta tutta la Chiesa che ha tante sfaccettature». Il futuro Papa sarà più un conservatore o un progressista? «Nella Chiesa non c'è colore, questa divisione non mi piace - ribatte - non esistono classificazioni». E se il cardinale Angelo De Donatis è certo che le idee seppure diverse verranno chiarite «piano piano, andando avanti», Christoph Schonborn, commenta l'incontro tra Trump e Zelensky, a San Pietro, prima del funerale di Francesco. «È il segno che il Bene è più forte del Male». Guardandoli, dice, «ho avuto una visione: che Papa Francesco stava mettendo le mani su entrambi e li stava benedicendo».
E passeggiando tra i vicoli di Borgo Pio, il cardinale Robert Sarah, uno dei maggiori esponenti dell'ala tradizionalista, risponde così a chi gli chiede come sta vivendo questi giorni: «Preghiamo, preghiamo tanto per il Papa».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.