Lello Di Segni, memoria della Shoah L'ultimo degli ebrei rastrellati a Roma

Con i suoi familiari venne deportato ad Auschwitz-Birkenau

Era la memoria storica di qualcosa di disumano, ma al tempo stesso era un uomo pieno di umanità. Lello Di Segni, l'ultimo sopravvissuto al rastrellamento degli ebrei a Roma ad opera dei nazisti avvenuto il 16 ottobre 1943, si è spento giovedì notte.

Con i suoi familiari venne deportato nel campo di Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Avrebbe compiuto novantadue anni il 4 novembre. Dal suo ritorno in Italia, dopo quella prigionia, aveva assunto un impegno a cui non aveva mai più derogato: raccontare, essere memoria di quello che aveva visto e vissuto in quell'orrore. Perché non si ripetesse e perché non si negasse quanto avvenuto. E questo lo ha sottolineato ieri Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, nel dare notizia della sua morte.

«La sua perdita, oltre che essere un dolore per la nostra Comunità - dice - è purtroppo un segnale di attenzione e un monito verso le generazioni future. Con lui viene a mancare la memoria storica di chi ha subito la razzia del 16 ottobre tornando per raccontarcela. Da oggi (ieri per chi legge, ndr.) dobbiamo trovare il coraggio per essere ancora più forti, per non dimenticare e non permettere a chi vuole cancellare la storia e a chi vorrebbe farcela rivivere di prendere il sopravvento. Alla sua famiglia l'abbraccio dell'intera Comunità».

«Man mano che spariscono le persone temiamo solo che sparisca la memoria - spiega agli studenti la senatrice a vita Liliana Segre intervenuta a un convegno al liceo magistrale Caetani -. È rivolgendoci agli studenti e soprattutto agli insegnanti che si può avere una speranza che tutto quello che è successo nel Novecento, per la colpa di essere nati, non diventi solo una riga di un libro di storia e poi nemmeno più quella».

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire alla Comunità ebraica di Roma il suo cordoglio per la scomparsa Di Segni, mentre il

sindaco Virginia Raggi gli ha dedicato un pensiero su Twitter.

Il 16 ottobre, secondo l'Archivio storico ebraico romano, vennero deportate dalla capitale 1022 persone e dopo quella data altre altre 730 seguirono la stessa sorte.

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