Politica

L'emozione di Bossi: "Mi mancate tutti". La politica lo incorona

La telefonata a un evento della Lega. Berlusconi: "Amico caro e visionario"

L'emozione di Bossi: "Mi mancate tutti". La politica lo incorona

È un compleanno importante per Umberto Bossi. Il Senatur, leader e fondatore della Lega Nord, il partito più antico presente in Parlamento, festeggia i suoi 80 anni in famiglia a Gemonio, in provincia di Varese. Un brindisi ristrettissimo, con i parenti e gli affetti più cari. La vecchia guardia del Carroccio - dalla base all'ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli a Roberto Maroni, da Roberto Calderoli a Giancarlo Pagliarini - lo festeggia con tanti messaggi di auguri, anche nelle chat dei militanti. Sui social i sostenitori lanciano proposte il festeggiamento per il compleanno del loro leader: da torte speciali alla compilation di canzoni «padane», fino a una marcia in suo onore a Pontida cantando il «Va Pensiero». E spunta anche una cartolina su sfondo rosso con un Senatur stilizzato che spegne le 80 candeline. A casa di Bossi, grande appassionato di pittura, arriva anche una stampa del 1957 di un pittore espressionista francese, un disegno inviatogli da alcuni bambini, una torta e tante telefonate, comprese quelle di diversi ambasciatori. Auguri anche da Bruno Vespa che ne loda la capacità predittiva e di visione: «È stato il primo ad accorgersi, pur con i suoi errori, che l'Italia era diversa da come la immaginavamo».

Bossi si concede anche un breve intervento pubblico. Raggiunto tramite il figlio si collega telefonicamente per ringraziare i presenti a un evento organizzato a Cisano bergamasco e a cui prendono parte Roberto Castelli, Roberto Calderoli e altri big della Lega. «Grazie! Grazie!», Risponde all'ovazione e al «Bossi Bossi» ritmato che ascolta dalla cornetta. Castelli, tra l'altro, chiede a Bossi di tornare presto tra la sua gente: «Sì», risponde il Senatur, «mi mancate». «Noi siamo un caso un po' particolare - commenta l'ex ministro della Giustizia - sono pochi i partiti in cui i militanti amano il proprio capo. Non ci sono troppi del Pd che amano Letta. Noi il nostro capo lo amiamo».

Matteo Salvini, invece, per celebrare la ricorrenza si affida a un videomessaggio. «Una montagna, un lago di auguri. Te li faccio dalla macchina, come mi hai insegnato tu, non c'è sabato e domenica. È il modo di fare politica, con passione e tenacia, con testa e cuore, che mi hai e ci hai insegnato. Grazie! Non saprei cosa aggiungere se non riconoscenza, gratitudine, affetto, stima e venerazione. Se siamo qui, se milioni di persone credono in un futuro migliore è perché tu hai cominciato con pochi eroi e valorosi tanti e tanti anni fa». Vannia Gava ricorda che «Bossi ha dato la spallata definitiva alla Prima Repubblica e ha fatto nascere l'Italia di oggi».

Un messaggio sincero e affettuoso arriva anche da Silvio Berlusconi accompagnato da una foto dei due leader che si stringono la mano. «Umberto Bossi è un amico caro, un leader politico visionario che ha cambiato, con le sue intuizioni autonomiste e federaliste e con il suo contributo alla fondazione del centrodestra, la storia politica dell'Italia. Gli sono molto grato - come lo sono tanti italiani - per la generosità con la quale si è sempre speso e per l'amore che ha sempre manifestato per la sua terra. Caro Umberto, tanti affettuosi auguri di buon compleanno!». Pier Luigi Bersani affida a Repubblica un ricordo dello storico creatore della Lega. «Mi sembrava uno strano personaggio - dice l'ex segretario del Pd - a metà tra Lenin e Tex Willer.

Quel concetto di autonomia del Nord che andava predicando in luoghi che conoscevo bene era qualcosa che sentivo di dover tener d'occhio, era una forza della natura, aveva un fiuto formidabile per il senso comune di questo popolo».

Commenti