Cultura e Spettacoli

L'epopea di Gilgamesh trafugato e finito in Usa ora torna a casa in Irak

Portato e venduto illegalmente dopo la caduta di Saddam. Un'indagine fa giustizia

L'epopea di Gilgamesh trafugato e finito in Usa ora torna a casa in Irak

«Colui che scrutò i confini del mondo alla disperata ricerca della vita eterna». Così è definito l'eroe Gilgamesh nella sua epopea mesopotamica. Il verso millenario sembra ricalcare la sorte che è toccata alla tavoletta di argilla di 3.500 anni fa che ne narra le gesta. È stata acquistata dalla società americana Hobby Lobby - catena di negozi di artigianato - per 1,6 milioni di dollari, dopo essere passata per diversi altri compratori. Alla fine è stata confiscata agli Stati Uniti per essere restituita all'Irak, la sua terra d'origine. Contiene una parte del celebre poema sumero scritto in caratteri cuneiformi, considerato una delle opere più antiche del mondo. Il reperto è stato trasportato illegalmente negli Stati Uniti nel 2003, dopo la caduta di Saddam Hussein, e poi nel 2014.

L'oggetto raro era stato comprato per essere esposto al Museo della Bibbia a Washington, presieduto e finanziato dall'uomo d'affari americano, grande sostenitore finanziario delle organizzazioni evangeliche e fondatore di Hobby Lobby, Steve Green. Ma la vicenda ha preso un'altra piega. L'indagine del governo americano ha scoperto che nel 2003 un commerciante di antichità degli Stati Uniti ha acquistato la tavoletta da una famiglia di mercanti di monete a Londra. L'oggetto era sporco e illeggibile ed è stato trasportato negli Stati Uniti per posta internazionale, senza dichiararne l'ingresso formale.

La tavoletta è stata quindi ripulita e ne è stato determinato il valore. Nel 2007, l'antiquario ha venduto il manufatto con una falsa lettera di provenienza che affermava che era stato all'interno di una scatola di vari frammenti di bronzo antico che erano stati acquistati in un'asta nel 1981. Quella falsa lettera ha accompagnato la tavoletta in molti spostamenti poiché è stata venduta più volte in diversi paesi. La stessa lettera è stata utilizzata quando una casa d'aste londinese ha venduto l'oggetto a Hobby Lobby nel 2014.

Il procuratore degli Stati Uniti Jacquelyn M. Kasulis, ha descritto la vicenda legale come «un'importante pietra miliare nel percorso per restituire questo antico capolavoro della letteratura mondiale al suo paese di origine». Ma Hobby Lobby è già stato precedentemente multato per un valore di 3 milioni di dollari e costretto a consegnare migliaia di altri manufatti antichi. Green in precedenza ha attribuito alla sua ingenuità gli errori e ha affermato di conoscere «poco del mondo del collezionismo» quando ha iniziato ad acquistare antichità.

«La confisca della tavoletta di Gilgamesh dimostra il continuo impegno del dipartimento nell'eliminare i beni culturali di contrabbando dal mercato dell'arte degli Stati Uniti», ha affermato Kenneth Polite, vice procuratore generale. «Sventare il commercio di merci di contrabbando sequestrando e confiscando un antico manufatto dimostra la dedizione del dipartimento nell'usare tutti gli strumenti disponibili per garantire la giustizia».

Il ministro della Cultura iracheno Hassan Nazim ha annunciato che gli Stati Uniti hanno accettato di restituire 17 mila manufatti saccheggiati, la maggior parte dei quali risale alla stessa epoca della tavoletta. Saranno trasportati sull'aereo del primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi, che ha incontrato il presidente Joe Biden alla Casa Bianca all'inizio di questa settimana.

Nazim ha descritto il recupero delle antichità come un «grande evento» e ha espresso la speranza che nel prossimo futuro l'Irak possa riprendersi altri tesori, in particolare quelli ancora «custoditi» in Europa.

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