“Letta chiarisca la sua posizione”. Il pressing sul segretario Pd per i rapporti coi cinesi

La rivelazione de il Giornale sui rapporti con i cinesi da parte di Enrico Letta ha sollevato polemiche e la richiesta di delucidazioni sulle posizioni del segretario dem

“Letta chiarisca la sua posizione”. Il pressing sul segretario Pd per i rapporti coi cinesi

Lo scoop de il Giornale firmato da Felice Manti riguardo i soci cinesi con i quali Enrico Letta era in affari finché non è stato richiamato in Italia ha fatto molto rumore. Infatti, benché Enrico Letta continui a ripetere che "non ci devono essere paradisi fiscali nella zona euro, soprattutto dopo la Brexit", emerge che i suoi ex soci cinesi hanno posto le sedi delle loro società a Londra, in Delaware e New Jersey. Una circostanza che porta a un risultato netto: questi Stati "sottraggono al nostro Paese il 42% degli investimenti diretti esteri globali per 6,4 miliardi annui di mancato gettito".

Ovviamente, davanti a questi dati, Fratelli d'Italia è andato in pressing su Enrico Letta chiedendo delucidazioni e spiegazioni a tutto questo. Con i mano i dati rivelati da il Giornale, Galeazzo Bignami, deputato e responsabile nazionale dipartimento imprese produttive di Fratelli d'Italia punta il dito contro Letta, sottolineando come le rivelazioni del quotidiano "dimostrano l'ipocrisia del Pd e del suo segretario Enrico Letta che in Italia propone una fiscalità progressiva e oppressiva, ma che per se stesso riserva ed alle sue società paradisi fiscali come il Delaware, dove si può nascondere il denaro meglio che a Panama, così come scritto da The Guardian".

Ma oltre a questo, "non meno gravi sono le rivelazioni sul coinvolgimento di Letta in società di diretta emanazione del regime comunista cinese e del loro coinvolgimento nella realizzazione della nuova Via della Seta". E lo stesso coinvolgimento di Letta in queste società, per Galeazzo Bignami "impone chiarimenti sulla trasparenza della sua collocazione internazionale e sulla genuinità del suo posizionamento a fianco delle forze occidentali, piuttosto che dell'amico senza confini di Putin, vale a dire la Cina di Xi Jin Ping". La presenza di Letta in quelle società ha fatto storcere il naso a più di uno, compreso Andrea Delmastro, che parla di "notizia allarmante e agghiacciante".

Delmastro, deputato e capogruppo in commissione Esteri di Fratelli d'Italia, ha sottolineato come sia necessario, da parte di Letta, chiarire la sua posizione e la natura degli affari "con la potenza ostile cinese che, tramite il vischioso reticolato della Via della Seta, ha lanciato la sua aggressiva sfida industriale, politica e culturale all'Occidente".

Questi chiarimenti, spiega Delmastro, sono fondamentali perché definiscono "il grado di indipendenza e autonomia che la sinistra può assicurare all'Italia e l'affidabilità della collocazione atlantica".

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