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Letta insiste: "Ddl Zan va approvato così com'è"

Il segretario dem sbarra la porta a qualsiasi modifica al decreto di legge, per lui così perfetto da non richiedere rimodulazioni di alcun genere

Letta insiste: "Ddl Zan va approvato così com'è"

Nessun passo indietro sul ddl Zan, il segretario del Partito democratico Enrico Letta è deciso ad andare avanti per la sua strada, fregandosene anche delle richieste di rimodulazione avanzate ufficialmente dal Vaticano.

Vaticano che, come specificato in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa ufficiale dello Stato Pontificio dal Segretario Pietro Parolin, non aveva in nessun modo chiesto di bloccare il decreto di legge, al contrario di quanto aveva voluto intendere la sinistra. Il cardinale ci ha infatti tenuto a specificare di aver scelto la Nota Ufficiale, ovvero "il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali", per chiedere all'Italia di prendere in considerazione l'idea di una rimodulazione che chiarisse al meglio e nello specifico tutti i punti del ddl, specie quello relativo al "concetto di discriminazione, che resta di contenuto troppo vago".

Il rischio, infatti, in caso di una mancata precisa definizione è quello di non avere un'uniformità di giudizio: "La normativa si muove in un ambito di rilevanza penale dove, com'è noto, deve essere ben determinato ciò che è consentito e ciò che è vietato fare", ha aggiunto il Segretario di Stato, che ha sottolineato con forza anche il concetto già espresso ieri da Draghi dinanzi al Senato. "Lo Stato italiano è laico, non è uno Stato confessionale, come ha ribadito il presidente del Consiglio. Concordo pienamente con lui sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano". Ecco, pertanto, il perché della Nota Ufficiale, che sarebbe tuttavia dovuta restare interna, anziché venire pubblicata, come invece accaduto.

Dunque un semplice dialogo, nessun aut aut da parte del Vaticano, aggiunge il cardinal Parolin:"La Nota Verbale, si conclude con la richiesta di una diversa 'modulazione' del testo. Discutere è sempre lecito".

Lo stop di Letta alle modifiche

Non è altrettanto lecito, evidentemente, per il segretario dem, che proprio non riesce ad "essere sereno", neppure dopo la oramai celeberrima esortazione a farlo ricevuta tempo addietro. "Secondo noi il ddl Zan così com'è costruito ha al suo interno tutte le componenti e tutte le garanzie, in questo momento la cosa migliore è andare in Parlamento e ognuno dirà la sua. La nostra è di approvarlo così com'è". Il Pd, dunque, sbarra la strada ad eventuali modifiche, com'era ovvio attendersi da chi cavalca l'onda per grattare via qualche prezioso consenso in via di eventuali prossime consultazioni elettorali. Queste le parole pronunciate dopo l'incontro col primo cittadino di Milano Beppe Sala, in attesa della discussione del decreto di legge in Senato.

La stoccata per mettere pressione alla Lega, ovviamente, era altrettanto prevedibile, la medaglia da appuntare al petto è solo per il suo Partito democratico: "Io penso che la Lega non sia credibile quando chiede tavoli e confronti perchè la Lega su questo tema ha semplicemente cercato di affossare tutto fin dall'inizio, di fare solo e soltanto ostruzionismo. Il Parlamento", ha poi aggiunto Letta,"è il luogo del confronto, naturale e per definizione, quindi andiamo in Parlamento e lì ci confronteremo. La Lega ha solo tentato di distruggere l'idea stessa che ci fosse un provvedimento come quello.

A me questa offerta da parte di Salvini non sembra tanto credibile".

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