Letta a Renzi: "Sull'economia serve operazione verità"

E sull'immigrazione attacca il premier per aver lasciato la leadership alla Merkel

Letta a Renzi: "Sull'economia serve operazione verità"

“Vedo che purtroppo l’economia europea e italiana si sono fermate... Serve una operazione verità. Le difficoltà vanno spiegate, non coperte”. Enrico Letta, in un’intervista al Corriere della Sera, parte all’attacco del suo successore a Palazzo Chigi, quel Matteo Renzi che ormai due anni l’ha spodestato dal ruolo di presidente del Consiglio.

Lo accusa di favorire l’antieuropeismo nostrano e, parlando dell’accordo di ieri con la Turchia di immigrazione lo definisce “un piccolo passo positivo” ma aggiunge, “un disegno complessivo non c’è”. Letta accusa direttamente Renzi: “La leadership anche su questo tema se l’è presa la Merkel, quando invece tocca all’Italia indicare una soluzione europea. Dobbiamo stare attenti, perché se risolviamo il problema balcanico a scapito della rotta mediterranea, rischiamo di riaprire la rotta libica: un disastro per l’Italia”. L’ex premier paragona l’emergenza rifugiati alla crisi finanziaria del 2008 e accusa anche Merkel e Hollande di immobilismo: “I leader hanno perso tre anni in trenta vertici e la risposta è inadeguata. Non basta mettere toppe sulle emergenze, bisogna mettere in campo strumenti europei, come lo furono il bazooka di Draghi e il fondo salva Stati”. La soluzione è la creazione di “una vera polizia di frontiera europea, che gestisca tutte le frontiere esterne dell’Ue senza delegare a ogni Paese la sua”. Poi ammonisce le destre europee: “I rapporti con i Paesi terzi puoi gestirli solo con la forza dell’Europa intera e lo dico ai vari Meloni, Salvini e Le Pen, che aizzano l’opinione pubblica vendendo una prospettiva di soluzione nazionale, con respingimenti e chiusura di frontiere”. Su un possibile intervento militare in Libia, Letta spiega: “Nessuno di noi vuole la guerra. Ma l’interesse nazionale è evitare che la minaccia del Daesh sia a poche miglia dalle nostre coste, per cui il problema dobbiamo porcelo”.

Sul fronte relativo allo scontro interno tra le due anime del Pd, Letta manda un messaggio chiaro a Renzi, in vista della direzione nazionale di lunedì (a cui lui non parteciperà): “deve assumersi l’onore di unire e non quello di cacciare un pezzo di Pd”.“Il rischio di una crisi insanabile dovrebbe portare tutti a essere più responsabili, a partire da chi ha l’onore della guida e che ha dunque una responsabilità in più”, continua Letta che spera ancora che “prevalga la voglia di ognuno di salvare l’Ulivo e il Partito democratico, che sono la più grande novità positiva della politica italiana degli ultimi venti anni”. E infine sul referendum costituzionale non si sbilancia.

“Premesso che il mio governo impostò il lavoro per il superamento del bicameralismo, - spiega - quando tutti i dati saranno chiari, dirò come la penso. Ma non mi sento di criticare Renzi per aver deciso di investire su questo tema. Lo stesso fece Berlusconi sul referendum del 2006, anche se poi lo perse”.

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