Letta sulla graticola cerca il paracadute in Parlamento

Il Pd toscano gli chiede di candidarsi a Siena. Gli ex renziani bocciano tutte le sue proposte

Letta sulla graticola cerca il paracadute in Parlamento

Gli ex renziani demoliscono l'agenda Letta. Nel Pd riparte il fuoco contro il segretario, richiamato dall'esilio in Francia per riportare la pace al Nazareno. La tregua è già saltata. Arriva un uno due micidiale contro la linea politica del leader dei democratici. E in Calabria volano stracci. Nicola Irto, candidato in pectore per la guida della Regione, si ritira e accusa Letta: «Mi è stato spiegato che per fare un accordo politico con il M5s è opportuno individuare un'altra candidatura».

Enrico non è più sereno e prepara il paracadute in Parlamento con le suppletive di Siena. La direzione regionale del Pd Toscana chiede ufficialmente la candidatura del segretario, che si è preso qualche giorno per decidere. Il voto in autunno nelle grandi città diventa il crocevia.

La corrente Base riformista, gli ex renziani Luca Lotti, Lorenzo Guerini e Graziano Delrio, si prepara tra mozioni e riunioni carbonare. Nell'ultima riunione, venerdì a Palazzo Madama, i senatori hanno bocciato tutta la strategia politica del segretario. Più chiaro l'affondo dell'ex capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci, un ex renziano di ferro (forse mai pentito): «Su voto ai 16enni, tassa di successione, ius soli, e Mattarellum, in aula non esiste una maggioranza», dice in un'intervista a Fanpage. Marcucci boccia la proposta di Letta sulla tassa ai grandi patrimoni: «Ritengo che si debba lavorare piuttosto ad una riforma fiscale complessiva». Due le accuse: la virata a sinistra del Pd e l'asse con i 5s. Due capi d'imputazione messi nero su bianco nel documento sottoscritto da Base riformista. Si chiede un cambio di linea e si guarda al movimento dei sindaci. Stefano Bonaccini scalda i motori.

Chi deve spegnerli è Nicola Irto. In Calabria la rincorsa ai Cinque stelle ha provocato un pasticcio. Letta silura il candidato dem (Irto) e prova a chiudere un accordo con M5s e Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli corre per la guida della Regione in Calabria. Manovre svelate da Irto attraverso i social: «Ho incontrato nei giorni scorsi il segretario del Partito democratico Enrico Letta. Mi è stato spiegato che per fare un accordo politico con il M5S è opportuno individuare un'altra candidatura».

In difesa di Irto si schiera Piero De Luca, figlio del governatore della Campania. Dal Pd arriva la smentita: «Nessuno ha messo in discussione Irto». Letta, dopo due mesi da segretario, è già sulla graticola e cerca la fuga in Parlamento.

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