L' Europa è nel mirino e lo Stato Islamico cercherà di colpirla ancora. Rob Wainwright, direttore di Europol, l'agenzia per la difesa delle frontiere e la lotta al crimine nell'Unione Europea, non ha dubbi. La minaccia rappresentata dalle cellule dell'Isis «è ancora molto alta, la più grave dai tempi dell'11 settembre e temo sia possibile un nuovo attacco in Europa in futuro» - spiega Wainwright nell'audizione di ieri a Roma davanti al Comitato parlamentare sul trattato di Schengen presieduto dall'onorevole Laura Ravetto. Per quanto riguarda l'Italia il direttore di Europol specifica di non avere «informazioni su specifiche minacce», ma segnala connessioni sempre più strette tra terrorismo e immigrazione oltre che tra organizzazioni criminali e trafficanti di uomini. Il timore di un nuovo imminente attacco all'Europa deriva dalla consapevolezza che Amn al-Kharji, la struttura d'intelligence del Califfato responsabile delle campagne all'estero continua la sua attività.
«Da gennaio spiega il direttore di Europol sapevamo che l'Is aveva stabilito una nuova struttura di comando in Siria per gli attentati all'estero. Un nuovo attacco in Europa è ancora possibile. Stiamo seguendo diverse linee investigative». Ma le indagini non sono facili. Ad oggi non si conosce neppure il vero nome di Abu Sulayman al-Faransi, il misterioso jihadista d'origini francesi che il Califfo Al Baghdadi ha messo a capo della struttura dopo il successo degli attacchi di Parigi. Da quanto si sa Abu Sulayman delega le operazioni a dei responsabili scelti in base alla zona d'appartenenza. E proprio il ridotto numero di jihadisti italiani partiti per la Siria - un'ottantina in tutto - rende meno probabile un'operazione nel nostro paese. Preoccupa, invece, un possibile afflusso di reduci della Siria provenienti dai Balcani. Un afflusso facilitato dalle decisioni della Commissione Europea che - proprio ieri - ha proposto di cancellare l'obbligo di visto per i cittadini di Turchia e Kosovo. Secondo il Direttore di Europol un'estrema attenzione va dedicata ai flussi migratori che rischiano di diventare - sia sul fronte greco-turco sia su quello libico - il cavallo di Troia del terrorismo. «Due degli attentatori di Parigi erano arrivati in Europa dal canale della migrazione», ha ricordato Wainwright spiegando che Europol ha inviato 50 specialisti a verificare possibili infiltrazioni sulle coste greche dove ad ottobre sono sbarcati due attentatori suicidi entrati in azione a Parigi.
Sul fronte delle attività malavitose il traffico di uomini è già oggi il «settore criminale in più rapida ascesa in Europa» capace di generare - secondo Europol - un fatturato fra i 3 e i 6 miliardi di euro. Un'industria criminale, spiega Wainwright, che prevede molti attori ovvero «trafficanti, reclutatori, riciclatori di denaro» e coinvolge i migranti - reclutati anche attraverso social network - in una serie di attività illecite come «prostituzione e distribuzione di droga». «Nel 2015 - chiarisce il direttore di Europol - c'è stato un flusso senza precedenti di migranti e una rapida evoluzione della rete criminale».
Sul fronte della difesa delle frontiere europee e di un trattato di Schengen sempre più a rischio Weinwright annuncia la creazione di «un meccanismo di difesa sulle frontiere europee a due livelli dove Frontex fornirà personale e garantirà l' attività di forze di polizia specializzate» incaricate di lavorare sulle «segnalazioni fornite dalle guardie di frontiera». Sulla difficile situazione di Schengen, messo a rischio anche dalle iniziative di Vienna, è intervenuto ieri mattina anche il premier Matteo Renzi.
«Ciò che abbiamo visto dall'altro lato del Brennero - sostiene il premier - è puro esercizio di propaganda» ma «si tratta di un' operazione pericolosa, perché gioca con la paura» e «paradossalmente» rischia di rafforzare «quelli che sono più bravi ad agitare gli spettri del passato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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