La lezione inglese sui migranti

Da settembre basterà essere incriminati o aver scontato il 30% della pena per essere rimandati in patria, prima ancora dell'appello

La lezione inglese sui migranti
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Niente criminali stranieri, siamo inglesi. Il ministro della Giustizia laburista del Regno Unito è stato chiaro: "Gli immigrati irregolari condannati devono essere espulsi subito". La Gran Bretagna sta attraversando una fase delicatissima nella lotta all'immigrazione, legale e clandestina. La stretta ai confini post-Brexit non ha prodotto i risultati sperati. Solo nei primi sei mesi di quest'anno sono sbarcati 33.200 clandestini. Da settembre basterà essere incriminati o aver scontato il 30% della pena per essere rimandati in patria, prima ancora dell'appello. La legge si chiamerà Deport now, appeal later. "Il nostro messaggio è chiaro: se abusate della nostra ospitalità e infrangete le nostre leggi, non potrete più sfruttare le norme sul diritto di asilo. Vi manderemo via, più velocemente che mai". A essere interessati gli stranieri provenienti da 23 Paesi con cui Londra ha relazioni, tra cui India, Kenya, Canada, Australia e Uganda. Secondo le stime si tratta di almeno 772 detenuti.

L'udienza contro l'espulsione sarà fatta da remoto, tramite collegamento video. Ci saranno pesanti sanzioni anche contro i trafficanti di clandestini, che si vedrà congelati i beni, sarà escluso dal sistema finanziario e non potrà più viaggiare nel Paese.

In Italia la proposta laburista verrebbe bollata come ideologica dalla magistratura, che a colpi di sentenze "creative" ha demolito la lotta ai clandestina e sostanzialmente vanificato i benefici del Protocollo Italia-Albania su espulsione accelerata e rimpatrio dal Cpr di Gjader. Ma basterebbe ragionare sul chi l'ha proposta: il ministro si chiama Shabana Mahmood, è pakistana, è musulmana ed è nata a Birmingham, la città a più alto tasso di immigrazione di tutto il Regno Unito. Nel 2010 assieme a Rushanara Ali e Yasmin Qureshi è tra le prime deputate musulmane, conosce il territorio e le insidie che minano il percorso di integrazione.

E il rischio che non combattere fino in fondo - e da sinistra - i reati degli irregolari significhi marchiare un'intera etnia. Che il diritto d'asilo vada riscritto lo sostiene anche l'Economist. Ma non ditelo ai pasdaran dell'accoglienza indiscriminata.

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