La strada per l'obbligo vaccinale è tracciata, ma non sarà un percorso in discesa quello scelto dal governo per spingere anche i più convinti no vax ad immunizzarsi per frenare la quarta ondata e i tempi potrebbero non essere strettissimi. Tutto dipende da quanto ci metterà l'Ema (Agenzia europea del farmaco) a concedere il via libera definitivo ai vaccini autorizzati finora solo in via emergenziale e l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) a recepire la decisione dell'Ema.
Dopo questo passaggio si apre l'iter legislativo, perché l'articolo 32 della Costituzione prevede che debba essere una legge «ad imporre un trattamento sanitario obbligatorio». L'obbligo vaccinale è dunque legittimato dalla Costituzione, in quanto il diritto a non subire alcuna pratica medica contro la propria volontà trova un limite nel bene superiore della salvaguardia della salute pubblica. Tant'è che già ad aprile è stato introdotto l'obbligo della vaccinazione anti Covid per il personale sanitario e nel 2007 di una sfilza di vaccini necessari per l'iscrizione a scuola di bambini e adolescenti, passati da quattro a dieci dall'allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
L'esecutivo dovrà deciderà come procedere, se con un nuovo decreto che dovrà poi essere riconvertito in legge dal Parlamento o con un emendamento al decreto green pass. Una via percorribile, quest'ultima, secondo il costituzionalista ed ex presidente della Consulta, Valerio Onida, anche se «per introdurre un vero e proprio obbligo generalizzato di vaccinazione sarebbe meglio basarsi su una previsione di legge autonoma, una legge (o anche un decreto legge) ad hoc». In ogni caso è probabile che la netta presa di posizione del premier Mario Draghi a favore dell'obbligo vaccinale, non basterà a superare il muro eretto dalla Lega. Si preannuncia un'aspra battaglia politica e la decisione potrebbe spaccare il governo.
Da stabilire se l'obbligatorietà riguarderà l'intera popolazione vaccinabile, quindi tutti gli over 12, oppure soltanto alcune categorie più a contatto con il pubblico, come il personale della scuola e delle università, i dipendenti della pubblica amministrazione e chi lavora nel settore dei trasporti. In questo caso dovrebbero essere indicati quali sono le mansioni che dovranno essere svolte esclusivamente da chi è immunizzato. Chiaramente sarebbero esentati dall'obbligo, come già avviene per il certificato verde, tutti coloro che per ragioni sanitarie adeguatamente documentate non possono immunizzarsi. C'è poi il capitolo delle sanzioni a cui andrebbero incontro gli irriducibili, coloro che non si piegano neanche di fronte ad una legge dello Stato.
Si fanno varie ipotesi, che per i lavoratori vanno dal trasferimento alla sospensione, come già avviene per i sanitari. Ma potrebbero essere introdotte sanzioni penali o amministrative, analoghe a quelle previste per chi viene sorpreso senza green pass dove richiesto.
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