Mentre a Roma si dava il via libera alla manovra scritta a Bruxelles, Giancarlo Giorgetti festeggiava il suo compleanno in provincia di Varese.
Dopo giorni passati a rassicurare finanzieri, investitori e imprenditori del Nord, il sottosegretario ha lasciato a Matteo Salvini e a Massimo Garavaglia l'onere di confrontarsi con Luigi Di Maio e Laura Castelli.
Come spiega il Messaggero, la manovra è cambiata perché qualche settimana fa è stato lo stesso Giorgetti a dire che "se c'è una curva bisogna alzare il piede dall'acceleratore". Più che una curva, un burrone, che lui aveva visto prima di tutti gli altri. Così il sottosegretario, nonostante il suo low profile, si è presentato in televisione per dimostrare che non c'è solo la Lega movimentista di Salvini ma anche quella di Giorgetti.
Due leader che giocano la stessa partita con carte diverse: il primo pronto a difendere la "manovra del popolo", l'altro impegnato a spiegare all'Europa che "il M5S non è il diavolo e alla fine l'accordo con la Ue si farà".
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