Se ne parla da tanto, si conoscono tutti i dettagli del green pass che consentirà di viaggiare in Europa con minori restrizioni, ma solo da ieri il certificato Covid digitale è finalmente realtà. I presidenti delle istituzioni Ue (David Sassoli per il Parlamento, Ursula von der Leyen per la Commissione e Antonio Costa per il Consiglio Ue) hanno firmato a Bruxelles il regolamento che lo istituisce.
Dal primo luglio sarà più semplice muoversi all'interno dell'Unione europea evitando tamponi e quarantene. Un diritto per tutti i cittadini Ue vaccinati, guariti dal Covid o risultati negativi ad un tampone. Gli stessi requisiti richiesti dal certificato verde nazionale, che consente di muoversi liberamente tra le regioni arancioni e rosse, nel caso in cui la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, dal momento ora l'Italia è quasi tutta in fascia bianca, e partecipare ad eventi, cerimonie o eventi sportivi. Il nodo dei controlli sarà sciolto nel Dpcm allo studio del governo. Chi sarà legittimato a farli? Non solo forze dell'ordine e pubblici ufficiali - si legge nella bozza - ma anche gestori e proprietari dei locali dove si svolge un evento e tutti i soggetti che erogano i servizi per fruire i quali è prescritto il possesso della certificazione. Il green pass avrà un Qr code che servirà per la verifica di autenticità e per conoscere le generalità dell'intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l'emissione, da parte di tutti i soggetti che erogano i servizi per fruire dei quali è prescritto il possesso della certificazione. Sarà rilasciata gratuitamente dalle autorità nazionali, in formato digitale o cartaceo, ed entro sei settimane i certificati già emessi da Stati o Regioni dovranno essere resi compatibili con il modello Ue. Molti Paesi - l'Italia non ancora - sono già connessi con la piattaforma informatica Gateway, che permette la validità transfrontaliera dei pass, e hanno già cominciato a rilasciarli. Il certificato digitale sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l'ultima dose di vaccino (o dopo l'unica somministrazione di J&J). Ne hanno diritto anche le persone guarite che hanno ricevuto una sola dose. I singoli Paesi, inoltre, hanno facoltà di riconoscere e rilasciare il pass anche dopo la prima inoculazione: se è questa la procedura accettata per rimuovere le restrizioni all'interno dei propri confini, allora le stesse condizioni devono valere per il green pass Ue. La bozza del dpcm prevede che il pass possa essere scaricato attraverso il sito dedicato, ma anche attraverso le app Immuni e Io, anche se quest'ultima non ha ancora avuto il via libera del Garante della Privacy. Il certificato digitale può essere revocato in caso di positività.
Sarà la struttura pubblica o il medico a comunicarla, attraverso l'apposito sistema, alla piattaforma nazionale digital green certificate, che provvederà ad inserire gli identificativi univoci delle certificazioni di chi è risultato contagiato nella lista di quelle revocate, comunicandoli al gateway europeo.
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