Elezioni politiche 2022

Il libro dei sogni della sinistra. Bonus a pioggia, stipendi extra e trasporti gratis

Nel manifesto elettorale dei dem ci sono soldi per tutti: dai neonati ai pensionati. Per pagare le spese in più c’è una sola soluzione: nuove tasse

Il libro dei sogni della sinistra. Bonus a pioggia, stipendi extra e trasporti gratis

Volano accuse incrociate sui programmi e sulle promesse elettorali agli italiani ancora sotto l'ombrellone. Con all'orizzonte un autunno caldissimo per i conti pubblici. E se il Pd prende di mira la flat tax del centrodestra, a sua volta incassa gli attacchi degli ex compagni di Italia Viva su Fisco ed economia: «A sinistra c'è populismo sindacale». Di certo se per i dem gli obiettivi degli avversari sono irrealizzabili per i costi, il loro programma vale a sua volta diverse manovre finanziarie. Un elenco lunghissimo di aspirazioni, nonostante la nuova legge di Bilancio partirà con un'ipoteca di 25 miliardi - che potrebbero salire a 40 a causa della congiuntura difficile per la crisi energetica e il conflitto in Ucraina. Soldi che serviranno per finanziare gli interventi di legislazione corrente. Senza contare l'impatto dell'inflazione.

Ma veniamo ai «sogni» del Pd. Che guarda soprattutto ai lavoratori dipendenti. Si parte dall'aumento degli stipendi netti «fino a una mensilità in più». C'è poi la tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia. L'azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni, il salario minimo contrattuale pari a circa 9 euro lordi orari. Ma anche l'obbligo di retribuzione per stage curriculari. Il Pd pensa anche a una integrazione pubblica alla retribuzione per i lavoratori a basso reddito e all'aumento del valore e della platea dei beneficiari della «quattordicesima». Vorrebbe poi il part-time volontario pienamente retribuito al compimento dei 60 anni. Per la scuola promette un aumento entro cinque anni degli stipendi degli insegnanti, per portarli alla media europea, solo questa misura varrebbe circa 8 miliardi. Nel grande calderone del welfare i dem promettono la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee. Un fondo nazionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero nel doposcuola e l'acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali. Trasporto pubblico gratis per le famiglie a reddito medio e basso così come i libri per le scuole medie e superiori. Ci sono anche le case popolari: costruzione di 500mila alloggi nei prossimi 10 anni. E poi ci sono le politiche economiche. Si promette una indefinita premialità fiscale per le imprese a elevato «rating Esg», cioè di standard ambientale, sociale e di governance. In questo disegno rientrano gli incentivi per l'installazione 100mila colonnine elettriche e di 30mila punti di ricarica entro il 2027. E c'è la sanità, logorata da due anni di pandemia e da un organico insufficiente da decenni. Il Pd vorrebbe un Piano straordinario per il personale del Servizio sanitario nazionale, superando gli attuali tetti di spesa. Dice di voler risolvere le croniche carenze di personale nell'ambito giudiziario, nonostante gli interventi della riforma Cartabia, con nuove assunzioni nelle cancellerie e nuovi magistrati nei tribunali.

Ai giovani Letta promette diecimila euro compimento dei 18 anni sulla base dell'Isee familiare. È la cosiddetta dote da finanziare con tasse di successione. Il segretario tiene molto al potenziamento del Fondo di garanzia mutui per la prima casa e a un nuovo contributo affitti di duemila euro per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito. Non può mancare, infine, un piano di assunzioni nella Pubblica amministrazione.

All'elenco si aggiunge quello degli alleati, Sinistra e Verdi: «110 punti per un Paese più giusto, più verde, più libero». Ecco i più forti: trasporto pubblico gratuito, salario minimo, legalizzazione della cannabis, rinnovabili all'80% entro il 2030, istruzione completamente gratuita dalla culla all'università, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, tassazione al 100% degli extraprofitti, patrimoniale e riforma fiscale in senso progressivo, pieni diritti civili per chiunque, riforma della cittadinanza.

Ma, assicurano Fratoianni e Bonelli, c'è anche «molto molto altro».

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