New York Per fermare i migranti che dal Messico tentano di entrare negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump avrebbe pensato anche a una vera e propria fortificazione con una trincea d'acqua piena di coccodrilli. Almeno stando a quanto riporta il New York Times citando fonti interne alla Casa Bianca, secondo cui questa sarebbe stata una delle proposte che il tycoon ha fatto al suo staff. Privatamente, prosegue il quotidiano, Trump ha parlato spesso di fortificare l'agognata barriera al confine meridionale con un fossato d'acqua pieno di serpenti e alligatori, sollecitando i collaboratori a stimarne i costi. Tra le ipotesi ci sarebbe stata anche l'idea di elettrificare il muro, con cime non arrotondate, ma appuntite, per rendere più difficili e potenzialmente pericolosi i tentativi di attraversare la frontiera illegalmente. «Ora i media stanno cercando di vendere il fatto che volevo al confine un fossato pieno di alligatori e serpenti, con una recinzione elettrificata e cime appuntite. Posso essere duro con la sicurezza alle frontiere, ma non così duro. La stampa è impazzita, fake news», è la dura replica del Commander in Chief su Twitter. «Mai pensato, mai detto... è una bugia totale», ha poi ribadito parlando con i giornalisti alla Casa Bianca.
Il Nyt, invece, riporta anche che lo scorso marzo, in una riunione nello Studio Ovale, Trump ordinò a suoi più stretti collaboratori di chiudere l'intera frontiera di 3.200 km entro il mezzogiorno del giorno dopo, gettandoli nel panico. I consiglieri temevano che la mossa avrebbe bloccato i turisti Usa che si trovavano in vacanza nel Paese vicino, così come i bambini che frequentano scuole su entrambi i lati del confine. Oltre a creare un tracollo economico nelle due nazioni, considerato che ogni anno oltre 200 miliardi di dollari di esportazioni americane attraversano la frontiera: chiuderla avrebbe provocato il caos tra gli agricoltori e le case automobilistiche a stelle e strisce. Nella riunione che si è tenuta nello Studio Ovale, prosegue il giornale newyorkese, c'erano tra gli altri Kirstjen Nielsen, all'epoca segretario della sicurezza interna, il segretario di stato Mike Pompeo, il capo di gabinetto ad interim Mick Mulvaney e il genero e consigliere del presidente, Jared Kushner. Alla fine, i consiglieri riuscirono a persuaderlo a tornare sui suoi passi.
Ma queste non sarebbero state le uniche soluzioni estreme proposte da The Donald per risolvere la questione del flusso di clandestini.
Dopo aver suggerito pubblicamente che i soldati sparassero ai migranti se tiravano delle pietre, il presidente fece marcia indietro quando gli fu spiegato che era illegale. Poco dopo, però, i suoi collaboratori hanno riferito che in un incontro suggerì che sparassero loro alle gambe, ma pure in questo caso, gli fu risposto che non era permesso.
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