Nel corso delle recenti manifestazioni nelle piazze d'Italia sono andate in scena teorie complottiste e tesi strampalate che nulla hanno a che fare con ciò che il mondo della scienza afferma. Le legittime voci di dissenso e preoccupazione di alcuni sono state purtroppo offuscate da atteggiamenti violenti e approcci tutt'altro che ragionevoli sul tema del green pass e dei vaccini. Più di qualche manifestante non si è fatto problemi e ha esposto cartelli contro le decisioni del governo evocando paragoni ignobili con momenti tragici della storia mondiale.
Ad esempio su molti cartelli esibiti dai protestanti figuravano analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. "Non vaccinati = ebrei", si leggeva su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass veniva paragonato a una svastica. Ma a far discutere è stata anche l'organizzazione di questi eventi. Erano stati organizzati o sono da considerare del tutto illegali?
"Manifestazioni? Non autorizzate"
Sulle manifestazioni degli anti-pass delle ultime ore è intervenuta Luciana Lamorgese: il ministro dell'Interno ha spiegato che le proteste svolte in questi giorni "non erano autorizzate". Occasioni in cui sono stati usati dei simboli del passato e riferimenti storici che nulla hanno a che vedere con i provvedimenti adottati dal governo. "Abbiamo visto che ci sono dati e riscontri oggettivi che più andiamo avanti con le vaccinazioni, più noi potremo tornare a una vita normale. Quindi chi ritiene di non vaccinarsi fa un danno alla restante collettività", è la posizione della Lamorgese.
"È una follia"
Anche Liliana Segre, che sulla propria pelle porta ancora i segni della tragedia che l'uomo è riuscito a perpetrare, non ha potuto tacere di fronte a determinate manifestazioni di pensiero. La senatrice a vita, intervenuta a Pagine ebraiche, non si è detta particolarmente stupita da quanto accaduto: "Dopo aver visto l'adorato viso di Anna Frank usato allo stadio, non mi stupisco di nulla". La testimone della Shoah ha comunque voluto commentare il comportamento di chi in questi giorni ha effettuato parallelismi tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini: "Sono follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l'ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto".
La Segre spera che "quei manifestanti rappresentino una minoranza". E ancora non riesce a capacitarsi di come non ci si possa vaccinare dopo le centinaia di migliaia di morti causati dalla pandemia: "Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri. Poi lo so, di solito chi fa quelle scelte non si preoccupa del prossimo".
"Come ebrei nei campi di sterminio"
Scettico sul green pass e sull'ipotesi di obbligo vaccinale per alcune categorie professionale è Giuseppe Povia. Il cantautore, contattato dall'Adnkronos, ha fatto un paragone da brividi: "Gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un pass per entrare nei luoghi pubblici. Ecco perché sulle mie pagine ho lanciato l'idea di fare concerti privati, come nei regimi". Il cantante però non accetta essere definito un no-vax: "L'ultimo che ho fatto poco tempo fa è quello contro la meningite quindi dirmi 'no-vax' è scorretto ma qualche tonto lo fa. Al momento questo siero anti-Covid non lo faccio neanche morto e i motivi sono molteplici".
Una posizione molto simile a quella dell'attrice Claudia Gerini, che per ora non si è vaccinata in quanto si dice "molto timorosa" per il fatto che si tratta di "un vaccino d'emergenza". Sua figlia si è sottoposta alla vaccinazione, ma lei vuole prima fare degli esami per le trombosi perché ha avuto dei problemi anche in gravidanza: "Ho paura un pò per quello". Pure la collega Eleonora Brigliadori vuole andarci piano: "Fermate le vaccinazioni e i tamponi! Togliete le mascherine per non far impazzire la gente, che deve tornare a pensare liberamente!".
Scatta l'allarme focolai
Nel frattempo è già scattato l'allarme per possibili focolai nelle principali città d'Italia in seguito agli assembrati che si sono creati nello scorso fine settimana. Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, non è molto positivo riguardo i prossimi sviluppi: "L'aumento dei contagi è in atto. È prevedibile che sia destinato a crescere nelle prossime settimane.
Più la curva dei contagi aumenta, più aumenta il numero delle persone che possono infettarsi in modo grave". Virginio Merola, sindaco di Bologna, è sicuro che "avremo altri contagiati e il risultato sarà che porteranno questo contagio anche alle persone che non c'entrano nulla e aspettavano di vaccinarsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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