L'incubo degli eletti 5s: Conte cerca l'incidente nel semestre bianco

I parlamentari denunciano: "Non può usarci come un taxi per fare cadere Draghi"

L'incubo degli eletti 5s: Conte cerca l'incidente nel semestre bianco

L'autunno caldo e il semestre bianco. Archiviato il pranzo al ristorante di Bibbona tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, i parlamentari grillini hanno paura di pagare un conto salato. Magari a settembre, alla fine dell'estate, quando i sei mesi precedenti all'elezione del presidente della Repubblica saranno già cominciati. Proprio durante questo periodo, in cui non si possono sciogliere le Camere, Conte potrebbe cercare l'incidente per portare il M5s all'opposizione. Un'operazione che genererebbe il caos totale nel panorama politico. Aprendo lo scenario concreto di un voto anticipato a febbraio del 2022, subito dopo l'elezione del successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Deputati e senatori sono di nuovo in fibrillazione, nonostante lo scampato pericolo di una scissione del Movimento. Ecco un parlamentare nel panico: «Qui da settembre siamo di nuovo in campagna elettorale - racconta al Giornale - a febbraio si va a votare». Un altro si sfoga: «Conte non può usare il M5s come un taxi per far cadere Draghi».

A suggerire indizi di una tentazione realistica, ci sono le rassicurazioni che stanno cominciando ad arrivare agli eletti. I messaggi rimarcano il concetto secondo cui «passare all'opposizione non significa far finire la legislatura». Teoricamente è vero, ma la pratica potrebbe essere diversa. Infatti, diverse fonti di alto livello, non escludono che Draghi possa dimettersi una volta venuto a mancare il sostegno del primo partito in Parlamento. A quel punto, nell'impossibilità di andare subito al voto, potrebbe anche subentrare un governo di transizione che traghetterebbe il Paese fino alle politiche del 2022, dopo l'elezione del presidente della Repubblica. Senza contare il fatto che, con una situazione del genere, la corsa per la successione al Quirinale diventerebbe un rodeo. In ogni caso, con il Movimento all'opposizione è difficile immaginare che la legislatura duri fino alla scadenza naturale del 2023.

Sullo sfondo, la tensione nei gruppi sulla giustizia. Ma la riforma Cartabia potrebbe essere soltanto la prima tappa verso l'escalation. Conte è deciso a dare battaglia anche sul fisco e sul reddito di cittadinanza, da difendere dal fuoco incrociato dei due Matteo, Salvini e Renzi. Oltre che dalla voglia di tornare a Palazzo Chigi, l'avvocato è spinto sulla linea dura dai sondaggi, negativi per i Cinque Stelle. Secondo la Supermedia di YouTrend per Agi, il M5s ha perso quasi due punti percentuali (-1,7%) nelle ultime due settimane, attestandosi al 15%. La fotografia di uno stallo che si è protratto per troppo tempo. Conte vorrebbe far camminare la macchina cominciando a insidiare le larghe intese, ma deve fare i conti con l'istinto di autoconservazione che domina nei gruppi parlamentari pentastellati. Sugli smartphone degli eletti ieri circolava un'altra rilevazione, di Demos per l'Atlante Politico pubblicata da Repubblica, che certifica una caduta poco sopra il 15%. Ma soprattutto preoccupa il calo della popolarità di Conte, che perde 9 punti rispetto a maggio, mentre prosegue l'ascesa di Draghi, che piace al 77% degli italiani, in salita di due punti in due mesi. «Draghi cresce e ogni volta che gli andiamo contro perdiamo noi. Per quanto tempo ancora ci dissangueremo?», è uno dei messaggi delle chat grilline, riportato dall'AdnKronos.

In attesa della data del voto sullo Statuto, è stato annunciato sul sito del M5s il voto online su SkyVote per il candidato sindaco a Torino. Senza accordo col Pd, se la vedranno i consiglieri comunali uscenti Valentina Sganga e Andrea Russi. Intanto Conte è tornato a Roma. In agenda c'è un incontro con Draghi che sarebbe fissato per lunedì.

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