Cronaca locale

L'incubo dei turisti scampati alla morte. "Salvi solo grazie alla festa patronale"

I racconti: "Sentivamo i boati, credevamo fossero fuochi artificiali"

L'incubo dei turisti scampati alla morte. "Salvi solo grazie alla festa patronale"

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«Siamo vivi per miracolo: abbiamo deciso di andare in città per vedere i fuochi d'artificio per la festa patronale e dopo una trentina di minuti il nostro camper è stato travolto dall'ondata di fango». Sono ancora scossi per la paura i due camperisti cuneesi mentre raccontano i terribili momenti vissuti a Bardonecchia domenica serara.

Turisti e residenti erano in piazza per l'atteso festeggiamento del santo patrono di Bardonecchia. Che forse ha evitato una tragedia, visto che molti camper sono stati trascinati via dalla furia di un fenomeno meteo devastante e inaspettato. «Quando ho sentito dei rumori provenienti da fuori, ho pensato che fossero fuochi di artificio - racconta sconvolto Giacomo Piovani -. Invece erano i sassi portati dalla piena del Rio Merdevino che batteva sugli argini e i due piloni del ponte. È stata una scena terribile, mai caduta a Bardonecchia neppure nei giorni dipingeva più intensi. Molti i condomini che sono stati danneggiati dalla furia del fango dalla forza violenta dei detriti scesi a valle».

I danni ingenti si sono verificati lungo muri e muretti ma anche all'interno delle case, come spiega Sergio Camani: «Il secondo livello interrato dei garage del mio condominio è stato sommerso fino al tetto dall'acqua sporca di fango». Al di là degli ingenti danni - solo fortunatamente non si sono verificate vittime - è stata la paura a sconvolgere chi si è visto arrivare l'ondata di acqua e terra, alta oltre sette metri nel cuore della notte, come spiega Guido Giarlotto: «Noi abbiamo dormito fuori casa, da amici. Quando domenica sera mia moglie ha sentito un boato assordante venire da fuori, è uscita sul terrazzino e ha visto l'ondata di fango e pietre che ha travolto la cittadina della Valle di Susa: gli schizzi arrivavano fino al terrazzino così abbiamo chiuso casa e siamo scappati».

Solo una parte della città è stata colpita dal fiume di detriti, tanto che i residenti a monte di dove si è scatenato l'inferno di acqua, non si sono quasi accorti di nulla. «Noi viviamo sopra la zona colpita - spiega Fabrizio Bertolotto - e domenica sera pioveva appena.

Sentivamo un rumore più assordante del solito provenire dal fiume mai avremmo potuto immaginare il disastro che stava accadenti a pochi metri da noi».

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