Secondo una vulgata che circola fra i no Tav piemontesi e liguri, alimentata dai valsusini preoccupati di perdere i guadagni sui Tir in transito, la Tav Torino Lione non serve perché fa risparmiare solo 20 minuti di viaggio e costa un mucchio di soldi. L'onorevole Carabetta, vicepresidente pentastellato della Commissione attività produttive dalla Camera aggiunge che la Tav Torino-Lione, pensata 30 anni fa, «è un progetto oramai vecchio». Ma non si tratta di ridurre di 20 minuti il viaggio fra Torino e Lione. Si tratta di far sì che il traffico merci da Portogallo, Spagna Francia, arrivi con costi e tempi ragionevoli in Italia e nell'Est Europeo sino alle porte dell'Ucraina, e di far affluire il traffico italiano per via diretta e celere a Francia Spagna e all'Atlantico, di far arrivare il traffico dell'Est Europeo nel senso inverso: con massimo beneficio per l'Italia che è nel mezzo e che dal Brennero può puntare al Nord. Il traffico merci su rotaia ha una velocità più che doppia che su strada e genera molto meno inquinamento, perché ne emette meno della metà per unità di tempo e molto meno per tonnellata. Il mercato Europeo, unitario di nome, diventa tale di fatto se le merci si possono scambiare in giornata. Se un treno merci viaggia a 130 km all'ora (velocità massima attuale AV merci = 150 km) in 23 ore e 5 minuti fa 3mila km: ossia percorre tutto il «corridoio mediterraneo» a cui serve il traforo fra Torino Lione. Non è vero che la Tav è un progetto invecchiato; è vero il contrario. Con il raddoppio del Canale di Suez dal 2015-16 il traffico da Giappone, Corea, Cina, India, Australia che arriva a Genova, può diramarsi in poco tempo in tutta l'Europa sia orizzontalmente che verticalmente. Con la Tav la Banca Carige, che è in crisi cessa di esserlo perché la regione rifiorisce; si generano nuove attività economiche fra Liguria, Piemonte e Lombardia, per la lavorazione di merci che vengono poi smistate nelle varie direzioni. Anche l'area di Torino, in cui già è stato costruito, col finanziamento europeo, un trattato importante di Tav in gran parte in galleria dalla nuova stazione di Porta Susa, in direzione Val di Susa, rifiorirà, grazie anche alla costruzione della bretella per il traffico merci. La nuova linea di metrò, che i 5 stelle vorrebbero finanziare con una sovvenzione d'un miliardo, avrà più passeggeri; tutto il metrò di Torino avrà più ricavi e pareggerà i costi. La crescita del Pil di solito genera un traffico con un rapporto di 1,3. Il che, però, vuol dire che anche emissioni inquinanti, logorii di autostrade e viadotti, infortuni aumentano di 1,3. Per ovviare a ciò bisogna passare dal trasporto su strada a quello su rotaia. Il beneficio della maggiore velocità di utilizzo della rete di trasporto non sta solo nell'arrivare prima, sta anche nella riduzione del costo fisso dell'investimento e del personale, per unità di prodotto. Analogamente, quando, tramite il sistema bancario, aumenta la velocità di circolazione della moneta, con la stessa quantità di moneta, si fanno più scambi: gli antiquati son quelli che non capiscono che siamo nel III millennio. Di Maio dice che sin che i 5 stelle sono al governo la Tav non si farà.
Ma essa è stabilita da un Trattato internazionale e solo il Parlamento può abrogarlo, addossando al bilancio pubblico un costo che, allo stato attuale, supera quello di fare la Tav. Tutti i ritardi e le violazioni del trattato generano un danno erariale che va a carico dei governanti che lo provocano, sulla base delle procedure della Corte dei Conti, con la sua analisi costi benefici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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