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L'intesa per un piano casa del centrodestra. Salvini punta al decreto entro venti giorni

L'obiettivo: norme più semplici e detrazioni fiscali. Ecco le proposte in campo

L'intesa per un piano casa del centrodestra. Salvini punta al decreto entro venti giorni

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Matteo Salvini lancia «il salva-case», un pacchetto di norme volto a regolarizzare le «piccole difformità» all'interno delle abitazioni, che impediscono di rimettere sul mercato un gran numero di immobili. Il ministro delle Infrastrutture punta a portare in Cdm un decreto entro aprile.

Una proposta che tocca un tasto sensibile visto l'interesse, le reazioni e le polemiche che finisce per innescare. Al di là di qualche perplessità di metodo per la sortita solitaria del vicepremier, all'interno della maggioranza non esistono distanze reali. Nella road map immaginata da Matteo Salvini si dovrebbe procedere subito con interventi di breve termine incentrati sulla semplificazione delle norme per sanare lievi difformità esterne o interne degli edifici, ma anche immaginare interventi di lungo termine per arrivare a un riordino sostanziale e complessivo del Testo unico per l'edilizia.

Nella riunione del Tavolo tecnico Piano Casa e semplificazione delle norme per l'edilizia - secondo quanto riferisce il Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) - si è ragionato «su difformità lievi che non pregiudicano la sicurezza degli edifici ma che molto spesso si rivelano difficili da superare facendo sì che le unità immobiliari non siano assoggettabili né a compravendita né a locazione». Il Consiglio nazionale degli ingegneri era rappresentato presso il Mit dalla consigliera Irene Sassetti che oltre a essere ingegnere edile è anche consigliere comunale del Pd a Livorno. La stessa Sassetti che intervistata dal Quotidiano Nazionale si è espressa pubblicamente a favore della norma: «Non è un condono ma un intervento per razionalizzare le norme e superare le difformità minori che non intaccano la sicurezza dell'edificio. Non va demonizzato». Una intervista che scatena un putiferio a livello locale visto che il Pd ha lanciato ogni tipo di bordata contro la proposta Salvini. «Ho risposto da tecnico e non da politico», la sua autodifesa.

Sullo sfondo la maggioranza fa le sue mosse per arrivare a una proposta condivisa. L'azzurra Erica Mazzetti - che alla Camera fin dal luglio dello scorso anno ha presentato una proposta riguardante i temi dell'efficientamento energetico, sismico ed idrico degli immobili - condivide gli obiettivi della proposta Salvini ma, aggiunge, «bisogna trattare la materia in un'ottica di sistema e lavorare su un Testo Unico. La mia proposta è già incardinata alla Camera, basta darle il giusto impulso». C'è poi la proposta sulla rigenerazione urbana presentata da Maurizio Gasparri al Senato che consente abbattimenti e ricostruzioni di immobili, e dunque una valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso ristrutturazioni. E poi c'è la questione del riordino delle detrazioni su cui si sofferma Alessandro Cattaneo. «La casa da sempre è in cima alle priorità di Forza Italia. Abbiamo presentato diversi disegni di legge: al Senato uno sulle piccole sanatorie in edilizia e uno importantissimo sulla rigenerazione urbana, alla Camera una proposta per far ripartire le detrazioni fiscali. Se vogliamo affrontare in modo serio e duraturo il tema delle case green dobbiamo far ripartire le detrazioni, partiamo da una ipotesi attorno al 65%, di almeno 10 anni per dare garanzie a famiglie e imprese e fare ripartire il credito di imposta.

In modo tracciato e limitato ma indispensabile per mettere mano ai condomini e non solo».

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