Oramai è chiaro: i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sono ai ferri corti. Lo scontro di ieri sulla questione degli inceneritori in Campania ne è la controprova.
Quella "beneamata ceppa" non è proprio piaciuta ai leghisti. Sono increduli"Tutte le volte che facciamo notare a Matteo le difficoltà con i grillini, lui ci tiene a bada dicendo che di Gigetto si fida, che occorre fare fatica ma alla fine le cose vanno a posto. Ma se Di Maio comincia a insultare..", dicono. Lo stesso Salvini era "allibito" per la reazione dell'alleato di governo. Il clima tra i due è teso anche prima del vertice di maggioranza. Se da un lato Di Maio ha bisogno di ribadisce che il Movimento è stato "impropriamente accostato al condono di Ischia", dall'altro i leghisti non hanno digerito la bocciatura del Csm dek decreto Sicurezza che avrebbe dei problemi di incostituzionalità in alcuni articoli e, come scrive il Corriere, il grillino laico Alberto Maria Benedetti non si sarebbe opposto davanti a tale segnalazione.
A conclusione del vertice i pentastellati i grillini ripetono la frase di rito: "Pieno accordo sul decreto fiscale" ma è chiaro che, ormai, le divisioni sono all'ordine del giorno. La prossima riguarda la scelta sul nuovo presidente dell'Istat e della Consob dove i pentastellati vorrebbero Marcello Minenna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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