Il Pentagono diffonde le prime immagini del raid americano che ha portato all'uccisione del leader dell'Isis Abu Bakr al-Baghdadi e l'agenzia islamista Al-Burqan risponde con il nome del suo successore, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, e una nuova sfida all'America e all'Europa che con il nuovo califfo «vivranno tempi ancora più duri». Un nome che in realtà dice poco sull'identità del nuovo capo dell'Isis, perché al-Hashimi e al-Quraishi si riferiscono alla tribù del Profeta e sono una condizione imprescindibile per poter assumere la carica di califfo, e «successore di Maometto». Ma dietro questo nome di battaglia potrebbe nascondersi in realtà Abdullah Qardash, già indicato come il più probabile successore. L'Isis ha anche confermato l'uccisione del portavoce Abu Hassan al-Muhajir sostituito da Abu Hamza al-Qurayshi che nel messaggio audio diffuso ha chiesto a «tutti i mujaheddin» di giurare fedeltà al nuovo califfo.
Abdullah Qardash, iracheno, è stato ex ufficiale di Saddam Hussein. Originario di Tal Afar, anche lui, come Al Baghdadi, è uno studioso dei testi sacri e i due si sono conosciuti nella prigione di Camp Bucca, lì dove sono stati gettate le basi per la creazione della rete terroristica del Paese. Il nuovo califfo nell'audio diffuso è battezzato come un «guerriero che ha combattuto contro l'America», ossia contro «la protettrice della croce», e «conoscitore delle sue guerre e consapevole della sua astuzia. Poi il discorso continua con toni più duri. «Non rallegratevi» perché quello che «vi è stato inflitto da al-Baghdadi, in confronto, aveva un sapore dolce». E poi un messaggio anche sul presidente americano Donald Trump. «Il destino degli Usa è in mano a un vecchio goffo, che la sera ha un'opinione e il mattino ne ha un'altra».
La rivelazione del successore di Al Baghdadi arriva dopo la divulgazione da parte degli Stati Uniti del video sull'operazione che ha portato alla eliminazione del califfo. Le immagini sono granulose e in bianco e nero si vedono le forze speciali americane strisciare a piedi lungo le mura alte del compound, ma non si vedono entrare. I frammenti sono pochi e spezzettati. Il capo del comando centrale degli Stati Uniti, il generale Kenneth McKenzie ha specificato che due bambini, non tre, sono morti con il califfo nel tunnel dove stava fuggendo accerchiato dalle forze americane, quando poi ha deciso di farsi esplodere azionando un giubbotto esplosivo. Ma il generale non ha potuto confermare la descrizione del presidente Trump di Al Baghdadi che piagnucola e piange prima di farsi saltare in aria. «È strisciato in una buca con due bambini piccoli e si è fatto esplodere mentre la sua gente è rimasta a terra. Puoi dedurre da questo che tipo di persona sia», ha commentato McKenzie. Ma sulla mattanza ci ha tenuto a precisare che l'operazione fosse stata compiuta con tutte le precauzioni. «Il califfo è stato identificato confrontando il suo dna con un campione raccolto nel 2004 quando era stato catturato dalle forze americane in Irak.
Ma sebbene l'operazione si sia conclusa con un successo, secondo gli Stati Uniti sarebbe un errore concludere che l'Isis sia stato sconfitto. L'esercito americano si aspetta anzi che organizzi una vendetta per la morte di Al Baghdadi. «Sospettiamo che proveranno a compiere una sorta di punizione.
Ma siamo preparati a questo», ha chiarito McKenzie. L'Isis ha subito replicato: «Il nuovo califfo vi farà soffrire più di al-Baghdadi», «siamo alle porte dell'Europa e nel cuore dell'Africa», pronti a vendicare «il comandante dei credenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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