Ancora minacce dell'Isis al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Stavolta l'attacco arriva attraverso un lungo articolo pubblicato sul periodico Al-Naba, che mette anche la foto del titolare della Farnesina durante il vertice della coalizione anti-Daesh del giugno scorso a Roma insieme al Segretario di Stato Usa Antony Blinken. Il pezzo si intitola «Perché il Califfato li spaventa» e nello stesso si fa riferimento alla «conquista di Roma».
L'analista Giusy Criscuolo, che ha tradotto il testo, spiega comunque: «Più che una minaccia a Di Maio è una minaccia all'Europa. Scrivono: perché spaventarli, tanto prima o poi ce la riprenderemo. L'unico accenno al ministro resta quella foto. È comunque un tentativo di intimidazione». È la seconda volta che arrivano minacce dallo stesso canale.
Decine le reazioni alla notizia. In primis quelle dei Cinque stelle. «Sono vicino a Luigi Di Maio per le nuove, gravissime minacce ricevute dai terroristi Isis - ha scritto Giuseppe Conte -. Non ci fanno paura: il suo impegno, al servizio del Paese e della stabilità internazionale, non sarà scalfito da atti intimidatori. Chi tocca Luigi tocca ognuno di noi». E Di Maio ringrazia e annuncia: «Oggi sono contento di annunciare che a dicembre insieme a Tony Blinken apriremo la riunione della Coalizione che avvierà la «piattaforma» per la lotta al terrorismo in Africa. Estirperemo il terrorismo islamico».
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha dichiarato: «Il ricatto della paura non ci scalfisce». Ferma condanna anche da parte del ministro della Difesa Lorenzo Guerini che chiarisce: «L'Italia è e resterà in prima linea nella lotta all'Isis».
Il sottosegretario all'Interno Ivan Scalfarotto di Italia Viva tiene a dire: «I terroristi che minacciano, uccidono, colpiscono le nostre città sappiano che non arretreremo di un passo». Mentre la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, nell'esprimere solidarietà, specifica: «È dovere delle istituzioni e della politica italiana tenere alto il livello di guardia di fronte a un nemico che vuole sottomettere la nostra libertà». Sulla stessa linea il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone: «Nessun passo indietro di fronte alle intimidazioni terroristiche, opportuno alzare la guardia».
La presidente del Senato Elisabetta Casellati scrive in una nota: «Nessuna minaccia potrà mai scalfire l'impegno e la determinazione dell'Italia nella lotta al terrorismo».
Su Twitter anche Simona Malpezzi (Pd) interviene: «Siamo tutti uniti nella lotta contro il fondamentalismo, il terrorismo internazionale e chi minaccia il nostro Paese e le sue Istituzioni». Anna Maria Bernini (Forza Italia), è incisiva: «La diffusione della sua foto segnaletica è un ulteriore motivo di preoccupazione, ma questo non scalfirà di un millimetro la determinazione a smantellare il fondamentalismo e ad isolare chi lo alimenta nel nostro Paese. E anche il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè dice la sua: «La miglior risposta rimane la forza calma e dirompente della democrazia e della libertà».
Solidarietà anche da Mariastella Gelmini (Fi) che chiede di difendere «la democrazia e la libertà», dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che parla di «ignobile ricatto del terrorismo internazionale» e dai capigruppo della Lega a Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Da fonti interne alla
Farnesina si apprende che il ministro aveva rinunciato al livello di protezione massima e che attualmente gira con auto blindata e due carabinieri. Possibile che ora l'antiterrorismo decida di attuare le misure del caso.
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