L'Isis uccide il primo italiano «Il crociato è stato giustiziato»

La vittima è un cooperante, faceva jogging. Dopo l'agguato la rivendicazione in un comunicato. La pista dei killer di blogger

Un'esecuzione in piena regola a Dacca, capitale del Bangladesh, con l'ombra del terrorismo islamico, è costata la vita a Cesare Tavella, cooperante italiano di 50 anni.

Secondo Rita Katz , di Site, il sito che monitorizza i proclami jihadisti, l'attentato è stato rivendicato dall'Isis con un comunicato: «In un'operazione eseguita dai soldati del Califfato del Bangladesh, un'unita ha colpito il crociato Tavella Cesare dopo averlo inseguito in una delle vie di Dacca ed è stato ucciso con una pistola con il silenziatore per la volontà di Dio. Avvisiamo i cittadini dell'alleanza crociata che non avranno nessuna sicurezza nella casa dell'Islam e che questo è solo l'inizio». Il Giornale ha trovato conferme a Dacca che la pista più probabile è quella del terrorismo jihadista e non una rapina. La vittima aveva addosso gli effetti personali. Tavella, residente con moglie e figlia a Casola Valsenia nel Ravennate, lavorava per Icco cooperation, una Ong interconfessionale olandese di indirizzo cristiano. In Bangladesh è attiva Ansar al Islam, la costola locale di al Qaida in Asia e molti estremisti locali sono partiti volontari per le guerre del Califfato in Siria e Irak. Proprio ieri la squadra di cricket australiana ha rinviato la partenza per il tour in Bangladesh, dopo l'allareme dei servizi segreti di Camberra. E ieri il Foreign office ha allertato i cittadini britannici per possibili attentati. Stesso copione seguito dagli Stati Uniti e dalla Spagna. Mentre il sito italiano della Farnesina, Viaggiaresicuri , non segnalava nulla.

Tavella era in tuta e probabilmente stava facendo jogging nel quartiere Gulshan, dove ci sono scuole, ristoranti, centri commerciali e sedi diplomatiche. Sulla strada 90 è finito in un'imboscata di due o tre uomini armati, che alle 18.15 locali «lo hanno crivellato di colpi», secondo la polizia. Poi sono fuggiti a bordo di motociclette secondo un copione talebano degli agguati mirati. L'italiano è stato abbandonato agonizzante «in una pozza di sangue».

La vittima lavorava nel campo della cooperazione e sviluppo dal 1993. A Dacca, dove era arrivato dopo Ferragosto, il veterinario era responsabile del progetto Proofs di agricoltura e sicurezza alimentare. Sul sito dell'Ong olandese Tavella si presentava come «un giocatore di squadra, che cerca di fare le cose nel modo più efficiente possibile con un team di persone sorridenti». «Il mio tempo qui è troppo breve per non provare e godere quanto possibile in modo sano e positivo», era invece la sua descrizione sul sito di scambi di ospitalità Couchsurfing . La vittima morente è stata trasportata all'United hospitals da alcuni residenti. I medici hanno potuto solo constatare il decesso.

Il Bangladesh è terreno di caccia dello Stato islamico, ma soprattutto di Al Qaida. Esattamente un anno fa il capo della rete del terrore, Ayman al Zawahiri, aveva incluso il Bangladesh fra i paesi dove stava operando la neonata costola nel subcontinente indiano. Dall'inizio dell'anno sono stati uccisi 4 blogger laici. L'esecuzione del 6 agosto di Niloy Chatterjee è stata rivendicata da Ansar al Islam, formazione estremista collegata ad Al Qaida.

Il governo guidato dalla Lega popolare bengalese ha messo fuori legge il movimento Jamaal e Islami e condannato i suoi capi all'ergastolo o pena di morte per crimini contro l'umanità durante la sanguinosa guerra del 1971, che ha portato alla divisione dal Pakistan. A Milano la comunità islamica bengalese ha manifestato più volte in piazza per difendere i boss incarcerati a Dacca.

I terroristi sembrano aver voluto dare un segnale forte e chiaro con l'esecuzione del cooperante

italiano. Se confermata la rivendicazione dell'Isis sarebbe il primo omicidio mirato di un connazionale dopo la strage al museo del Bardo a Tunisi, che è costata la vita a quattro turisti italiani.

www.gliocchidellaguerra.it

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