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L'Istat taglia le stime: Pil 2022 al +2,8% con rischi al ribasso

L'economia italiana continuerà a crescere, sia quest'anno che il prossimo, ma ci sono "elevati rischi al ribasso" che potrebbero minare le attuali previsioni

L'Istat taglia le stime: Pil 2022 al +2,8% con rischi al ribasso

L'economia italiana continuerà a crescere, sia quest'anno che il prossimo, ma ci sono «elevati rischi al ribasso» che potrebbero minare le attuali previsioni. A mettere in guardia è l'Istat che rivede lo scenario tratteggiato sei mesi fa, cioè prima dell'invasione russa in Ucraina, tagliando la stima sul Pil 2022 al +2,8%, quindi sotto il livello fissato dal governo nel Def. E in uno scenario in continua evoluzione, con fattori di rischio che potrebbero colpire il nostro paese più di altri, suggerisce al governo interventi «ben calibrati» per contenere i costi. L'esame dell'Istituto di statistica, contenuto nel report «Prospettive per l'economia italiana», si concentra sul biennio 2022-23 e stima una crescita del Pil del 2,8% quest'anno e dell'1,9% nel 2023. In particolare la previsione relativa al 2022 subisce un taglio di quasi 2 punti percentuali rispetto alla precedente (+4,7% di dicembre). Ed è di 0,3 punti inferiore al +3,1% fissato dal governo ad aprile nel Def, ma superiore al +2,4% indicato a maggio dall'Ue. L'economia dunque cresce, ma ci sono «forti criticità soprattutto per quello che accadrà verso la fine dell'anno e nel 2023»: i fattori di rischio vanno dal caro-prezzi alla flessione del commercio internazionale, alla possibile ripresa dei tassi di interesse - e a lungo andare, avverte l'Istat, anche il saldo della bilancia commerciale può rappresentare una criticità. E anche le aspettative di famiglie e imprese, avvertono, «potrebbero subire un significativo peggioramento».

L'Istat prevede che la crescita dell'inflazione proseguirà nei prossimi mesi per poi attenuarsi.

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