Cronaca nera

La lite e quella foto postata all'alba. Il killer era trattato come "un figlio"

La giovane avrebbe avuto una discussione con l'ex dopo la notte in discoteca. I racconti: "Era dolcissima e piena di sogni"

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Si era fermata a fotografare l'alba, quel cielo striato di rosa che rende magica la città al risveglio. Sarà stata stanca, Sofia, alle sei del mattino, dopo aver trascorso la notte in discoteca e aver pure litigato con l'ex fidanzato (così si suppone dalle prime ricostruzioni) trasformatosi, poco dopo quello scatto, nel suo assassino (il ragazzo è reo-confesso). Però si è presa il tempo per ammirare il cielo, attratta dalla bellezza. Ha postato le immagini sul suo profilo Instagram inserendo di sottofondo una canzone del rapper Vegas Jones.

Sofia aveva occhi grandi e scuri, una chioma di capelli fluenti e studiava Sociologia alla Bicocca. Aveva un fratellino e due genitori a cui era molto legata. Chi la conosce la descrive come «allegra, dolcissima e piena di sogni». Sul profilo Instagram, oltre alle foto di Cologno Monzese all'alba, appaiono le immagini e un video del locale dove aveva appena trascorso la serata, «The Beach Club» di via Corelli. Poi ci sono i selfie, lei con un top argentato e la gonna rossa poco prima di andare al cinema «a vedere Barbie», quindi in compagnia delle amiche e poi davanti a un cocktail e a piattini di sushi. I social catturano gli attimi e li rendono eterni. Sofia, invece, è morta, a 20 anni, barbaramente uccisa dal fidanzatino degli anni della sua adolescenza. «Sono stati sentimentalmente legati per quattro anni - ha raccontato un amico - Si erano lasciati un paio di volte e poi si erano rimessi insieme, come capita spesso tra ragazzi». E ancora: «Si erano conosciuti giovanissimi e la famiglia considerava Zakaria come un terzo figlio».

Sofia aveva compiuto 20 anni lo scorso 28 maggio, viveva in un appartamento a Cologno Monzese insieme alla sua famiglia. In questi giorni la mamma, il papà e il fratello di 15 anni erano in vacanza in Sardegna per partecipare alla festa dei 50 anni di matrimonio dei nonni. Secondo quanto riferito dagli amici, Sofia avrebbe dovuto raggiungere la famiglia nei prossimi giorni. L'altra sera, la notte del delitto, era sola in casa. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, fatta sulle dichiarazioni dell'ex fidanzato reo confesso, l'uccisione è avvenuta nell'appartamento dove ieri sono proseguiti fino a metà pomeriggio i rilievi della sezione investigazioni scientifiche. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni e coordinate dalla pm della Procura di Monza, Emma Gambardella.

Gli investigatori hanno ascoltato a lungo anche un'amica di Sofia che era con lei e con l'ex fidanzato nel locale. C'è ancora da capire la natura del diverbio che sarebbe poi degenerato nell'uccisione di Sofia e ricostruire a che punto della serata l'amica si sia allontanata.

La famiglia è descritta come tranquilla dai vicini e dagli amici accorsi sul posto, era radicata da tempo a Cologno Monzese: il padre è impiegato in una ditta della zona come chimico, la mamma lavora in una scuola. Sofia oltre a studiare, lavorava in un supermercato di Cologno Monzese.

Lo zio e la cugina di Sofia, appresa la notizia, sono arrivati nel cortile del palazzo, i genitori e il fratello sono partiti immediatamente dalla Sardegna.

Ieri il sindaco di Cologno, Stefano Zanelli, ha espresso il suo cordoglio: «Come comunità civile di Cologno Monzese siamo completamente sconvolti da quanto successo. Non possiamo che stringerci insieme di fronte a tutto questo. Vista la giovane età della vittima è una tragedia nella tragedia».

Alle 9.

30 del mattino, l'ex fidanzato Zakaria Atqaoui, italiano di origini marocchine, si è presentato alla caserma dei carabinieri per costituirsi e li si trova in stato di fermo.

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