Roma Business is business . E quello delle dichiarazioni dei redditi è un affare niente male per i sindacati, che tramite i Caf elaborano milioni di 730, intascando un contributo dallo Stato (poco meno di 14 euro a dichiarazione) e un altro dal contribuente (tra i 20 e i 40 euro): si parla di centinaia di milioni di euro. Un «tesoro» che il varo del 730 precompilato, annunciato da Renzi come una grande semplificazione che avrebbe indotto al «fai da te» buona parte dei 20 milioni di cittadini interessati, sembrava mettere a rischio, incrinando il già non eccelso feeling tra premier e sindacati.
Renzi, in fondo, nella legge di Stabilità aveva annunciato tagli per le associazioni di categoria, che si erano via ridotti a poco più di una apparente sfoltita. E anche il minacciosissimo - per Cgil, Cisl, Uil e compagnia varia - 730 precompilato, alla prova dei fatti non si è dimostrato lo spauracchio che si temeva, visto che almeno per quest'anno il 730 online sembra una cosa varata troppo in fretta e ben lungi dall'essere perfetta, come ha sintetizzato Maurizio Crozza in un tweet: «Ci sono gli hacker di Wikileaks che non sono riusciti a scaricarsi il 730». E persino gli spot dell'Agenzia delle Entrate spiegano che, pure se precompilata, la dichiarazione si può «modificare e integrare sia da casa sia attraverso il Caf o un professionista».
Insomma, la minaccia precompilata è piuttosto fantasma. Nel dubbio, però, i sindacati hanno affilato comunque le armi del marketing, affondando la «novità» a colpi di spot e slogan, e invitando il gran gregge dei contribuenti ad affollare ancora e comunque i centri di assistenza fiscale. Qualcuno, come il Caf Cisl, ha puntato sul «fattore umano» e su un certo analfabetismo telematico del popolo italico, poco avvezzo a sedersi al pc, tantopiù se per risolvere il sempre rischioso rebus fiscale.
E così ecco manifesti incentrati sullo slogan «per noi non sei solo un numero», che rimarcano il pericolo di «perdersi tra pin e login» e soprattutto il rischio di «commettere errori». E pure uno spot radiofonico dove un «esperto» prima racconta l'iter della presentazione del 730, e poi, alla domanda «pensi di farcela da solo?», esclama: «Ma quando mai! Io torno al Caf Cisl».
Anche la Cgil ironizza sull'asserita semplicità del «nuovo» 730 che dovrebbe essere disponibile (online) a domicilio. Il Caf toscano del primo sindacato d'Italia ha persino girato uno spot video in dialetto fiorentino che prende apertamente per i fondelli l'ex sindaco nella sua stessa lingua: « Non dare retta a i' che dice Renzino, il 730 'un lo porta i' postino ».
Sull'ambiguità della «consegna a domicilio» (che c'è solo in senso telematico) torna la Uil, seppur più sobriamente, ricordando che «non è previsto che l'Agenzia delle Entrate invii un modello precompilato a casa».
Un calcio alle promesse di semplicità dell'esecutivo arriva anche dal Caf Acli che nel suo spot su Youtube domanda - retoricamente - «730 precompilato è troppo complicato?», invitando i contribuenti ad andare sì online, ma solo per prenotare l'appuntamento col centro di assistenza. Almeno per quest'anno il paradiso (fiscale) può attendere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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