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La lobby internazionale della sinistra chic che vuole farci invadere dagli immigrati

Da Guterres (Onu) pasdaran dell'accoglienza alla Mogherini a Bruxelles. Chi c'è dietro il Global Compact delle Nazioni Unite

La lobby internazionale della sinistra chic che vuole farci invadere dagli immigrati

Chi ha preparato e fortemente voluto il controverso Ordinamento globale dell'Onu che spalanca le porte non solo ai rifugiati, ma a tutti? Una potente cricca di sinistrorsi nei gangli non solo delle Nazioni Unite, spesso ispirati da Papa Bergoglio e amici delle Ong talebane dell'accoglienza.

L'inviata speciale delle Nazioni Unite per il Global compact è la canadese Louise Arbour, che nelle ultime ore si è scagliata contro i paesi, come l'Italia, che hanno deciso di soprassedere alla firma del documento trappola dell'Onu. A fine anni novanta ricopriva il ruolo di procuratore capo del Tribunale internazionale de L'Aja per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia. Proprio lei ha spalleggiato americani e inglesi nella dubbia strage di Racak, utilizzata come grilletto per giustificare la guerra «umanitaria» della Nato contro i serbi per il Kosovo.

Dopo l'11 settembre ha chiesto la chiusura della prigione di Guantanamo ed è stata indicata come possibile leader dei Liberal in Canada, eterna forza di governo targata centro sinistra.

Nel ruolo di rappresentante speciale dell'Onu ha difeso a spada tratta il Global compact sostenendo tesi molto vicine a quelle del discusso filantropo George Soros. «Non c'è dubbio che l'Occidente avrà bisogno di importare risorse umane (i migranti nda) a tutti i livelli» ha sostenuto la damina di ferro dell'Onu. «L'idea che i cosiddetti migranti economici, in contrapposizione ai rifugiati, entrino nei paesi occidentali per rubare posti di lavoro o abusare del sistema di assistenza sociale, è smentito dai fatti» sostiene Arbour.

Dietro l'agguerrita canadese c'è il segretario generale dell'Onu, il portoghese Antonio Guterres, pasdaran dell'accoglienza. L'ex premier socialista ha ricoperto per dieci anni la carica di Alto commissario dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati. Proprio il neo segretario generale aveva puntato ad allargare il campo della protezione dell'Unhcr parlando genericamente di «gente in movimento».Difensore ad oltranza delle Ong, taxi del mare dei migranti provenienti dalla Libia, ha ammesso più volte di essere ispirato da Papa Francesco. Non è un caso che dall'inizio del suo mandato al Palazzo di Vetro si siano moltiplicati gli attacchi all'Italia sul tema migranti. Ne sa qualcosa l'ex ministro dell'Interino Marco Minniti, che per primo ha tamponato l'«invasione» dalla Libia. Poi l'Alto commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, amica del regime cubano, voleva mandare gli ispettori dell'Onu in Italia per il pericolo razzismo con Matteo Salvini al governo.

L'alleata di Guterres in Europa sull'Ordinamento globale dei migranti è la stellina dimenticata del centrosinistra italiano, Federica Mogherini. Ieri, in qualità di Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea ha attaccato i paesi membri, a cominciare dall'Italia, che non vogliono firmare il bidone.

«Se vogliamo governare la migrazione per renderla ordinata, umana e sostenibile - ha spiegato Mogherini - allora il Global Compact è lo strumento più forte che abbiamo per difendere i nostri interessi nazionali».

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