"Non sono caduto nella vostra trappola": Ciocca rompe il silenzio

L'europarlamentare Angelo Ciocca in una diretta Facebook ha raccontato la sua verità dopo l'inchiesta di Fanpage

Angelo Ciocca in diretta Facebook
Angelo Ciocca in diretta Facebook

Dopo giorni di attacchi e illazioni, Angelo Ciocca ha raccontato la sua verità. "Devo ringraziare Fanpage.it perché dopo il servizio si è capito chiaramente che non sono fascita. Anzi...“, ha detto in diretta Facebook l’europarlamentare della Lega. Angelo Ciocca ha voluto mettere i suoi paletti all’interno dell’inchiesta di Fanpage, un'inchiesta che lo ha accostato a gruppi estremisti milanesi guidati dal fantomatico "barone nero" Jonghi Lavarini.

La denuncia

Nei 30 minuti di diretta, Ciocca ha confermato di aver "denunciato Jonghi Lavarini in caso abbia commesso un reato utilizzando il mio nome". Nell'inchiesta giornalistica di Fanpage sulla cosiddetta “Lobby nera“ trasmessa in diretta “Piazzapulita", infatti, venivano fatti accostamenti fra i due nomi. Ma il sito - sottolinea Ciocca - non ha di fatto considerato l’inesistenza dei rapporti con Roberto Jonghi Lavarini. A riprova di quanto sostenuto, Ciocca ha mostrato un messaggio WhatsApp inviato a fine 2020 da Jonghi Lavarini.

Il "vaffa" di Jonghi nel messaggio

Ma cosa c'è scritto in questo messaggio che dimostra le distanze fra Ciocca e Jonghi Lavarini? "Non ci hai dato alcuna risposta concreta, alcun ruolo operativo e nessuno spazio politico: solo chiacchere e sorrisi - si legge -. E poi sei scomparso senza farti più sentire: ce ne ricorderemo al momento opportuno. Per ora possiamo solo mandarti a fare in culo! Roberto Jonghi Lavarini con Nordestra e Sinergie". Quindi nella diretta Facebook Ciocca è andato oltre. “Inizialmente ho provato rabbia il sito che ha lavorato nella menzogna con il finto imprenditore - ha rimarcato l’europarlamentare mostrando le schermate dell’incontro filmato nell’ottobre del 2019 -. Oggi posso sembrare matto ma ringrazio Fanpage perché mi ha consentito di poter dimostrare che, malgrado il finto imprenditore, non sono cascato nella trappola“. Di più. Ciocca ha rimarcato come sia “leghista da 26 anni“ e basta leggere la sua storia per capirlo senza ombre.

La sfida a Formigli

Poi l’affondo su La7 e Formigli. “Non accetto invece il giornalismo di Formigli e Piazza Pulita - ha detto Ciocca -. Sono intervenuto in diretta ma hanno deciso di tralasciare il messaggio che mi aveva inviato Jonghi e che era inequivocabile nel testimoniare i rapporti inesistenti certificando che la frequentazione politica non aveva portato alcuna risposta agli estremisti“.

Ciocca ha presentato la denuncia per mettersi al riparo “da queste scorrettezze nella realtà fanno male al giornalismo“.

“Ora spero che in molti alzino i cartellino rosso per Piazza Pulita“, si è augurato Ciocca. “Magari a Formigli chiederò un confronto in una piazza vera, lontana dagli studi televisivi patinati da cui trasmette“, ha chiuso la diretta di mezz’ora voltando pagina e cancellando Jonghi Lavarini dalla sua memoria.

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