L'Occidente è in guerra anche nello spazio. Russia e Cina ci minacciano persino in orbita

La crisi ha portato allo stop di progetti internazionali e missioni cruciali

L'Occidente è in guerra anche nello spazio. Russia e Cina ci minacciano persino in orbita

Non servono Star Trek e il suo «spazio: ultima frontiera». A mandarci in orbita è il Copasir, che ieri ha approvato la sua prima «relazione sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica», relatori il senatore azzurro Claudio Fazzone e il deputato pentastellato Maurizio Cattoi. Il documento è frutto di una lunga indagine conoscitiva sul dominio aerospaziale che il comitato presieduto dal senatore Fdi Adolfo Urso ha avviato ad agosto 2021, dopo il ritiro delle forze internazionali dall'Afghanistan che ha segnato «un punto di svolta nello scenario geopolitico e militare». Imponendo un radicale ripensamento strategico alla Nato, e chiamando la Ue «a una maggiore assunzione di responsabilità nell'ottica di costruire una più incisiva politica estera e di sicurezza comune e per una sua maggiore autonomia strategica». E con l'invasione russa dell'Ucraina si è resa ancora più evidente la «nuova contrapposizione tra blocchi» che vede nel dominio aerospaziale la nuova «frontiera della competizione geopolitica». Giusto occuparsene, tanto più che l'Italia è tra i pochi a vantare «una filiera completa», ricorda il Copasir, dai lanciatori alla produzione di satelliti, dalle attività in orbita al trattamento dati.

La relazione del Copasir fotografa l'esistente, ricostruisce la genesi del datato corpus iuris spatialis (cinque trattati internazionali, l'ultimo dei quali del 1978), ma guarda anche alla corsa allo spazio lanciata dalla Cina, alle minacce da e verso lo spazio, al grande problema russo. Le conseguenze della crisi ucraina rischiano «di indebolire seriamente la diplomazia spaziale», finora essenziale nel mantenere «la stabilità strategica e la cooperazione spaziale», ricorda il comitato, raccontando dell'interruzione forzata di «progetti di rilievo, forniture di prodotti, componenti e materiali essenziali per progetti internazionali. Due esempi: Roscosmos abbandonerà la Iss, e quattro missioni spaziali Ue già in rampa di lancio sui Soyuz russi che resteranno a terra. Ma nei 7 capitoli, il documento del Copasir affronta anche le strategie spaziali dell'Europa e quelle italiane, dal riordino dell'Asi e all'istituzione del Comitato interministeriale per le politiche relative allo Spazio e all'Aerospazio, fino al destino del centro di lancio gestito (e pagato) dall'Asi a Malindi che, a quanto ha scoperto il Copasir, vede oggi in corso attività da parte di «tecnici cinesi che accedono alla base».

E che lo spazio sia un settore decisivo per la sicurezza e per l'economia emerge, ricorda ancora la relazione, anche da uno studio inglese. Che ha quantificato in 5 miliardi di sterline il danno per il Paese in caso di sospensione per cinque giorni dei servizi di geolocalizzazione satellitare.

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