Economia

L'Ocse propone la solita ricetta: "Imu per tutti e più tasse"

"Ristabilire la tassazione sulla residenza primaria, con esenzioni per le famiglie a basso reddito", "riduzione della complessità del sistema fiscale con l'ampliamento della base imponibile e la riduzione degli sconti fiscali"

L'Ocse propone la solita ricetta: "Imu per tutti e più tasse"

«Ristabilire la tassazione sulla residenza primaria, con esenzioni per le famiglie a basso reddito», «riduzione della complessità del sistema fiscale con l'ampliamento della base imponibile e la riduzione degli sconti fiscali». Nel rapporto Going for growth 2021 l'Ocse ripete per l'ennesima volta all'Italia la litania a base di tasse in funzione redistributiva. Non a caso, l'organizzazione parigina ha mandato in sollucchero l'M5s dopo mesi di vacche magre affermando che «la rete di sicurezza sociale è stata radicalmente migliorata con il reddito di cittadinanza». Inoltre l'Ocse invita a «consolidare tutti gli incentivi all'assunzione in un taglio permanente dei contributi previdenziali per i primi 3 anni a tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato». Raccomandata, infine, anche la rimozione degli «ostacoli legali al telelavoro».

La «priorità essenziale» per favorire la ripresa dell'Italia è rappresentata dalla «promozione dell'efficienza della pubblica amministrazione, principalmente nell'ottica di migliorare la gestione degli investimenti pubblici», un passaggio chiave per un efficace utilizzo dei fondi del Recovery e per «la piena realizzazione dei vantaggi attesi dalle previste riforme strutturali». Tutti i provvedimenti «che abbiamo già varato e che approveremo nelle prossime settimane, dai concorsi alle semplificazioni, vanno in quella direzione», ha commentato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aggiungendo che «on ci sono più alibi e non c'è più tempo, i paladini dell'immobilismo se ne facciano una ragione»

La crisi, prosegue il rapporto dell'Ocse (presentato dal segretario generale Ángel Gurría, e dal ministro dell'economia, Daniele Franco, in qualità di presidente del G20), «rischia di far calare ulteriormente i tassi di occupazione, già bassi, e rafforzare le diseguaglianze, soprattutto per chi ha uno scarso livello di competenze e un basso livello di formazione continua». Di qui la necessita' di «un'offerta efficace» a cominciare dal campo dell'istruzione. anche nel quadro del G20.

Il ministro Franco ha espresso l'auspicio che il Global Forum di luglio «possa contribuire a porre le basi di una ripresa più forte, equa e sostenibile per tutti».

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