Forse definirli allarmanti è troppo, ma certo vanno tenuti d'occhio, i numeri che ieri dopo le 18 sono piombati sulle nostre scrivanie con provenienza Dipartimento della protezione civile. Soprattutto per la Lombardia, che ormai sembra giocare una partita tutta sua nel campionato del contagio. Ieri a livello nazionale sono stati registrati 518 nuovi casi, un numero sempre molto basso se paragonato ad esempio ai 6.577 del 21 marzo (fu il picco) ma anche solo ai 1.402 del 12 maggio. Ma si tratta del valore più alto degli ultimi otto giorni (il 28 maggio furono registrati 593 nuovi casi). E soprattutto la Lombardia contabilizza quasi l'80 per cento delle nuove positività, con un 402 che nella regione non si registrava dal +442 del 23 maggio, quasi due settimane fa.
Insomma, è la Lombardia la vera anomalia d'Italia, se si considera che nel resto dell'Italia ieri si sono registrati 116 casi (49 in Piemonte, 17 in Emilia-Romagna, 14 in Liguria, sotto i dieci in undici regioni, zero in sei regioni), poco di più degli ultimi giorni (93 giovedì, 84 mercoledì, 131 martedì). Peraltro ieri sono stati effettuati 65.028 tamponi, un dato superiore agli ultimi giorni ma comunque non elevatissimo. In Italia il tasso di contagio ieri è stato dello 0,79 per cento, più alto dello 0,35 di giovedì ma più basso dello 0,86 di mercoledì. Ma in Lombardia, dove i tamponi sono stati 19.389, il tasso ha superato il 2 per cento (esattamente il 2,07) oltre otto volte più alto del resto dell'Italia senza Lombardia (116 casi per 45.639 test, pari allo 0,25). Insomma, i contagi in Italia vanno a due velocità, una lombarda e l'altra no. Anche se non ci dobbiamo dimenticare che l'indice di contagio «storico» - vale a dire da quando è iniziata l'emergenza - è del 5,70 e quindi meglio non lamentarci troppo.
Tra l'altro a sbianchettare l'ipotesi che si tratti di un'anomalia statistica, di un ricalcolo in un solo territorio, c'è la circostanza che l'aumento è distribuito uniformemente in tutte le province regionali, con Milano in testa (99 casi, dei quali 52 nel capoluogo) davanti a Brescia (9) e Bergamo (73).
Gli altri numeri di giornata ci dicono che i contagi totali sono ormai 234.531 (l'Italia è ormai al settimo posto mondiale in questa graduatoria, essendo stata superata anche dall'India) e che quelli attuali sono 36.976 (più del 53 per cento, 19.853, in Lombardia), dei quali 316 in terapia intensiva (in calo di 22), 5.301 ricoverati con sintomi in reparti ordinari e 31,359 in isolamento domiciliare). I morti di giornata sono 85, per il sesto giorno consecutivo sotto quota 100 e di essi 21 dalla Lombardia (i morti totali sono 33.774 e siamo quarti al mondo dopo il sorpasso del Brasile), e i guariti 163.781, con un aumento di 1.886 unità.
Il tasso di mortalità italiano resta tra i più
alti al mondo (il 14,40 per cento dei casi totali) ma quello della Lombardia è quasi da record: 16.222 morti per 89.928, vale a dire il 18,04 per cento. Meglio non star troppo tranquilli davanti a uno Spritz sui Navigli.
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