Lombardia sott'acqua: frane e allagamenti Allarme Vajont alla diga

Centinaia di persone evacuate, molte strade interrotte. Esondano i torrenti. A sera la tregua

Frane, allagamenti, chicchi di grandine grossi come palline da ping pong e centinaia di persone temporaneamente evacuate dalle loro case. Tra una settimana inizia ufficialmente l'estate, il 21 giugno, ma da due giorni il maltempo flagella il nord.

Condizioni meteo proibitive in moltissime zone della Lombardia martoriate da nubifragi e bombe d'acqua tanto da indurre l'assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, a chiedere al governo lo stato di emergenza nazionale. «Prima però ovviamente dobbiamo attendere le varie indicazioni da parte dei comuni», ha specificato Foroni.

Colpite molte aree della regione, dalla Bergamasca al Cremonese, dal Bresciano a Varese, Lecco e Como. In 24 ore il livello del Po è salito di un metro in provincia di Pavia. Ed è già iniziata la conta dei danni. Coldiretti denuncia come la violenza della grandinata abbia danneggiato frumento, mais, orzo e ortaggi, mentre negli alpeggi è andato distrutto il foraggio per le mucche che dovevano salire sui pascoli che anche in Valtellina si sono allagati.

Molta preoccupazione a Dervio per il timore che potesse tracimare la diga Pagnona in provincia di Lecco a causa del superamento delle quote massime dell'invaso. La prefettura a scopo cautelativo ha deciso di predisporre l'evacuazione di circa 800 persone, organizzando l'eventuale accoglienza nel Centro Coordinamento Soccorsi per la gestione dell'emergenza che poi però fortunatamente è stata revocata una volta ricevuta la conferma che l'impianto funzionava regolarmente e non aveva subito danni strutturali.

Una pioggia incessante non ha dato tregua a Premana, Pagnona, Primaluna, dove sono esondati i tre torrenti di Valle Molinara, Valle Noci e Valle del Fus. Molte le strade interrotte a causa della frane provocate dalle abbondanti piogge. Chiusa la strada provinciale 65 tra Cortenova e Parlasco per la caduta di un albero e bloccata pure anche la strada provinciale 62 a Introbio oltre alla circolazione ferroviaria tra Bellano e Delebio in provincia di Sondrio.

Situazione critica anche in Valle Spluga; inondato anche il bypass di Gallivaggio, in territorio di San Giacomo Filippo, sommerso dal fango e detriti trascinati dal torrente Liro che hanno bloccato il passaggio. Frane ovunque e paura anche in Valtellina, in particolare a Delebio per il rischio di esondazione del torrente Lesina gonfio d'acqua. Moltissimi gli interventi dei vigili del fuoco e dell'Anas per monitorare lo stato della viabilità nelle aree colpite. Chiusa la strada statale 36 all'altezza di Samolaco per l'esondazione di due torrenti, Lobia e Pisarota, che costeggiano la carreggiata.

Nel Bresciano già due giorni fa era scattata l'emergenza che aveva richiesto decine di interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti e allagamenti. Nella zona di Mazzunno per una frana, è stato necessario evacuare precauzionalmente 26 famiglie. Colpite anche le valli bergamasche. A Gazzaniga, Ponte Nossa e Fiorano, in valle Seriana, dove durante la notte una imponente grandinata aveva creato un effetto neve lungo le strade imbiancate. Non è stato risparmiato neppure il lago di Como che a causa delle piogge e dello scioglimento della neve in Valtellina, a Como è esondato provocando l'allagamento del Lungolario che è stato chiuso al traffico.

É stato calcolato che ieri intorno all'una del pomeriggio sono entrati nel lago più di mille metri cubi d'acqua al

secondo, un quantitativo incredibilmente alto, a fronte di un deflusso di 380 metri cubi al secondo. Le condizioni meteo sono in miglioramento e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini assicura che «non c'è allarme per le persone».

FA

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