Leggi il settimanale

Londra minacciata come ai tempi dell'Ira

In Germania è stata esclusa l'ipotesi di attentato, ma cresce la psicosi

Londra minacciata come ai tempi dell'Ira

Ancora un'auto sulla folla che scatena panico e terrore. è successo domenica mattina a Londra, nel quartiere di Bellingham. Questa volta si tratterebbe di un uomo ubriaco al volante, cinque i feriti uno rimasto intrappolato sotto la vettura poi portati in ospedale. L'uomo alla guida ha poi continuato la sua folle corsa andandosi a schiantare contro un muro. Per il momento sembra essere stato un incidente e non di un atto deliberato. La polizia ha arrestato il responsabile e sospetta fosse sotto l'effetto dell'alcol. A Londra come in Germania, il giorno prima, ad Heidelberg, una macchina che investe deliberatamente i passanti. Tre i feriti gravi, uno di loro che muore. La polizia che rassicura e spiega che non si tratta di un attacco terroristico. L'autore del gesto, uno studente tedesco di 35 anni, piantonato in clinica che si rifiuta di parlare. Gli inquirenti che ci tengono a ribadire che escludono la matrice terrorista, eppure per ore la Germania era ripiombata nell'incubo dell'attentato di Natale a Berlino. Perchè la paura c'è ed è palpabile. Inevitabili i paragoni con il lungomare di Nizza, con il mercatino di Berlino. Le vittime dei terroristi non sono solo quelle lasciate sull'asfalto, sono anche quelle che restano, che convivono con la paura. Psicosi alimentata dalla realtà. Solo l'altro giorno il capo dei servizi in Germania denunciava che nel Paese sono ormai 1600 le persone vicino all'estremismo. Un altro allarme altrettanto grave arriva dal nuovo supervisore per la lotta al terrorismo di Londra, Max Hill, in un'intervista al Sunday Telegraph. «La Gran Bretagna è sotto una minaccia di attentati che non era mai stata così alta dai tempi delle bombe dell'Ira, negli anni '70»: ha dichiarato Hill. L'Isis sta pianificando «attacchi indiscriminati su civili innocenti» su una scala simile a quella dei paramilitari separatisti nordirlandesi che negli anni '70 causarono oltre 2mila morti. Nel mirino dei jihadisti ci sono le città del Regno Unito e c'è «un enorme rischio che nessuno di noi può ignorare».

Hill ha anche espresso «enorme preoccupazione» per l'imminente ritorno in patria di centinaia di jihadisti che hanno combattuto con l'Isis in Siria e ha avvertito che giovanissimi britannici anche di appena 14 anni vengono radicalizzati da video estremisti e da messaggi di odio che trovane in Rete.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica