Hanno iniziato i governatori di Campania, Calabria, Sicilia. Ieri ha accelerato anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, con un'ordinanza in vigore da oggi. Tornano le mascherine obbligatorie all'aperto, ad «esclusione dei bambini al di sotto dei sei anni, per i portatori di patologie incompatibili con l'uso» della protezione e durante l'esercizio di attività motoria e sportiva. Il governatore ha invitato tutti «a seguire le regole perché queste hanno un senso se vengono osservate con spirito di responsabilità. Le prefetture stanno predisponendo le forme di controllo del rispetto dell'ordinanza ma non aspettiamo le multe, perché parliamo della vita e del senso di responsabilità delle persone. Sono sicuro che così come accaduto durante il lockdown, gli italiani saranno i migliori del mondo nell'osservare delle regole che ci servono a vivere meglio». Anche il sindaco di Piacenza ha imposto da oggi, lo stesso obbligo all'aperto nella sua città.
I numeri del contagio spaventano le Regioni. E non solo. Anche il governo e il Comitato tecnico scientifico. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa conferma che «ci si sta pensando da molte parti. Di fronte a una ripresa molti sindaci e presidenti di Regione stanno andando in questa direzione. Il governo valuta settimana per settimana e non è da escludere un provvedimento nazionale». Non è da escludere, dunque, una nuova misura restrittiva. Non è da escludere che coprirsi naso e bocca anche negli spazi esterni diventi obbligatorio su tutto il territorio. Il premier Giuseppe Conte ieri da Bruxelles però ha precisato che sul punto ci sarà un confronto con i governatori prima prendere qualsiasi decisione: «Siamo in costante aggiornamento con il ministro della Salute e gli esperti del Cts. Torneremo a confrontarci con le Regioni e deliberemo. Al momento non abbiamo deliberato nulla. Alcune Regioni hanno adottato questa decisione perché hanno valutato la situazione come critica». Non si è arrivati ancora a una scelta e sembra difficile che l'obbligo di mascherina possa diventare nazionale già nel prossimo dpcm atteso per lunedì in consiglio dei ministri. Il nuovo provvedimento che deve rinnovare l'ultimo dpcm in scadenza prorogherà ufficialmente lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. «Siamo in stato di emergenza - ha ribadito Conte - ma non significa che stiamo vivendo un lockdown o che qualcuno sta abusando dei pieni poteri. Semplicemente lo stato di emergenza ci consente di tenere una serie di poteri e facoltà necessari, tenere in piedi la macchina della protezione civile, del commissario straordinario Arcuri, dei soggetti attuatori, la struttura temporanea per i malati, reclutare la task force di personale medico. Questo è il senso della richiesta di una proroga di uno stato di emergenza».
In Lombardia, che era stata la prima Regione a varare l'obbligo di mascherina all'aperto, il provvedimento scade il 15 ottobre, ma l'orientamento sembra essere quello di attendere indicazioni a livello nazionale prima di prorogare la misura. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, invece, chiede di prendere velocemente decisioni «omogenee in tutta Italia altrimenti l'efficacia delle nostre decisioni resta parziale. Mi auguro che l'obbligo all'aperto sia deciso per tutto il territorio nazionale».
E il ministro della Salute Roberto Speranza avverte: «Noi vinceremo questa sfida, il messaggio deve essere positivo, ma davanti abbiamo mesi difficili. Dobbiamo alzare il livello di attenzione. I segnali di pressione comunque sono sostenibili, ma c'è una tendenza all'aumento. Serve massima attenzione e cautela, occorre insistere con i comportamenti corretti».
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