Diciamo la verità: ci eravamo illusi che l'Islam fanatico fosse stato ridimensionato. La reazione indignata del mondo dopo l'11 settembre 2001 è un ricordo e la morte di Bin Laden ha convinto molti che il problema della violenza in nome di Maometto fosse stato addirittura risolto quel giorno in cui le forze speciali degli Stati Uniti uccisero il capo di Al Qaida.
In pochi in Italia hanno continuato a dire che non era così, anzi. E sempre in pochi hanno continuato tenere alta la guardia sull'avanzata del fanatismo musulmano, sull'odio dilagante nel mondo arabo nei confronti degli occidentali. Ecco, tra quei pochi c'è sempre stato Magdi Cristiano Allam che prima da giornalista, poi da europarlamentare e dopo di nuovo da giornalista ha sempre ricordato che l'islam radicale sarebbe cresciuto e che gli errori di molti governi occidentali l'avrebbero aiutato a diventare sempre più forte. Ha avvertito che dietro le Primavere arabe si nascondeva il germe del fondamentalismo. Non ha avuto paura di denunciare quell'odio che lui prima di altri aveva visto e che lui più di altri conosceva. I suoi interventi sul Giornale sono stati spesso l'unica voce fuori dal coro della melassa buonista che come sempre ha agevolato il compito ai fanatici a caccia di consensi e di visibilità. È stato minacciato, ha conosciuto la paura di vivere con l'incubo di un attacco personale eppure non s'è fermato. Ha scritto, sempre e comunque. Quel buonismo che ha aiutato l'islam radicale a proliferare l'ha messo all'indice fino ad accusarlo di «islamofobia» con l'Ordine dei giornalisti che l'ha sottoposto a procedimento disciplinare. Il suo reato? Dire ciò che pensa e ciò che sa.
Con lui e con noi del Giornale si sono schierati intellettuali, altri giornalisti, politici. Pochi, come sempre, ma buoni. Questo libro nasce dalla convinzione che non si debba chiudere la bocca e tantomeno si debbano chiudere gli occhi di fronte a ciò che accade. L'avanzata dell'Isis e del Califfato in Irak e Siria è una minaccia per l'intero mondo occidentale, per le nostre città, per i nostri figli. Avevamo avvertito di ciò che sarebbe potuto accadere, proprio con gli articoli di Magdi Cristiano Allam e con quelli degli altri nostri commentatori ed editorialisti e reporter che conoscono il mondo islamico nelle sue forme più dure. Penso a Vittorio Feltri, Fiamma Nirenstein, Paolo Guzzanti, Ida Magli, Marcello Veneziani, Giordano Bruno Guerri, Stefano Zecchi, Francesco Alberoni, Gian Micalessin, Fausto Biloslavo e tutte le altre firme che hanno contribuito a questo volume.
Non abbiamo mai detto e mai diremo che tutto l'islam odia l'Occidente. Abbiamo detto e diremo che c'è un pezzo di mondo islamico che vorrebbe seppellire noi e le nostre tradizioni, conquistare il mondo e assoggettarlo a leggi che proprio la gran parte dei musulmani non accetterebbero.
Vogliamo combattere una battaglia di idee che affermi il nostro diritto a difendere la cultura, l'identità, la democrazia nei nostri Paesi
e nel mondo intero. Lo facciamo con questo libro, piccola ma importante testimonianza di ciò che è successo, ciò che sta succedendo e di ciò che accadrà se continueremo a tacere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.