"Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle". Dopo l'arresto per tangenti e corruzione per la costruzione dello stadio della Roma, Luigi Di Maio ha deciso di cacciare dal partito il presidente del Consiglio comunale di Roma.
"Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l'ho già comunicata ai probiviri", ha scritto il vicepremier grillino sulla sua pagina Facebook, "Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile".
L'arresto del presidente del Consiglio capitolino, del resto, ha imbarazzato non poco i Cinque stelle, con Nicola Morra che ha parlato di "fatti gravissimi" e Roberta Lombardi di "accuse gravissime" e "vicenda inquietante".
"De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi", attacca quindi Di Maio, "Ciò che ha sempre distinto il MoVimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal MoVimento 5 Stelle.
Ringrazio la magistratura e le forze di polizia per il lavoro che hanno svolto e che continueranno a svolgere quotidianamente. Ricordo infine che proprio grazie a un provvedimento del MoVimento 5 Stelle, lo Spazzacorrotti, chi viene condannato per questi reati oggi va dritto in galera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.