L'ultima collezione firmata da Re Giorgio. Tutta Hollywood per Armani a Brera

Silenzio, lanterne bianche e 700 ospiti. L'omaggio allo stilista scomparso

L'ultima collezione firmata da Re Giorgio. Tutta Hollywood per Armani a Brera
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L'ultima collezione su cui ha lavorato Giorgio Armani è esattamente come la prima: una perfetta sommatoria tra i suoi stilemi etici ed estetici. Lui non c'è ma è dappertutto. Lo trovi negli allestimenti che danno al porticato di Brera sotto cui si svolge la sfilata la stessa atmosfera rigorosa del teatro di via Bergognone e del vecchio teatrino di via Borgonuovo, lo senti nell'aria e poi lo vedi nelle facce dei 700 invitati. Molti indossano la T shirt con stampata una splendida immagine di Re Giorgio che è arrivata con l'invito alla serata ma tutti sono in abito da sera come richiesto dal dress code. C'è Laura Mattarella, la figlia del nostro Presidente che è già intervenuta a una sfilata di Armani due anni fa, nell'ambasciata italiana a Parigi. Poi arriva la senatrice a vita Liliana Segre seguita da un fiume in piena di star. La più bella è Cate Blanchett in Armani Privè come spesso succede perchè oltre a essere testimonial del profumo Sì è una grandissima estimatrice del brand. La sua algida bellezza non riesce ad appannare la formidabile personalità di Glenn Close che era una delle attrici preferite del Maestro. L'arrivo di Lauren Hutton in smoking bianco e di Richard Gere in nero è particolarmente emozionante perchè grazie ad American Gigolò, il film di Paul Schrader che loro due hanno interpretato nel 1980, Armani è diventato Gorgeous Giorgio, lo stilista più amato dagli americani. Non poteva mancare Ludovico Einaudi la cui musica ha accompagnato gli ultimi mesi di vita dello stilista-imprenditore. Per suo espresso desiderio le note del compositore sono state la struggente colonna sonora nella camera ardente. E la stessa dolente melodia eseguita dal vivo da Einaudi scandisce i passi dei modelli sulla passerella di plexiglass madreperlato.

I primi due sono Agnese Zogla, la mannequinn interna della maison accanto a Markus Vanderloo, il top model olandese che negli anni '80 era l'uomo più bello del mondo. Oggi ha 57 anni ed è ancora bellissimo, con il volto segnato dalle rughe come è logico sia a questa età. È l'unico uomo nel piccolo drappello di 11 storici che raccontano con i giovani colleghi (80 donne e 43 uomini) questa straordinaria collezione.

È dedicata a Milano e a Pantelleria, i due luoghi del cuore di Re Giorgio e c'è veramente tutto quel che serve per capire perché Armani era un uomo speciale, amato dalla gente comune e universalmente noto lo stilista più famoso del mondo. Si comincia dal colore delle nuvole di Milano nei primi giorni torridi d'estate per poi raggiungere l'azzurro abbacinante di quello che Manzoni definiva il cielo di Lombardia così bello quand'è bello. Le forme sono ovviamente impeccabili nonostante tutto sia leggero e impalpabile. Poi da questa sinfonia di bianchi, grigi, asfalto e beige si passa ai toni della terra che vanno dal fango all'argilla con qualche piccolo tocco di marrone. Si arriva così sull'isola più vicina all'Africa che all'Italia e qui per lui che amava vestire le donne di luce dev'esser stato bellissimo progettare questi abiti che illuminano il corpo femminile quanto la carezza di un grande amore. Nel finale esce da sola Agnese con un vestito da sera blu oltremare.

Subito dopo di lei si presentano a raccogliere gli applausi Silvana Armani e Leo Dell'Orco, gli eredi designati alla guida degli uffici stile. Il braccio di lui sulle esili spalle di lei dice molto sulla saggezza di un testamento che non ha lasciato solo beni materiali.

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