Si salda sempre di più l'asse tra Movimento Cinque Stelle e Pd. I sondaggi che danno il centrodestra in vantaggio ormai da mesi devono far tremare davvero le poltrone di grillini e dem. E così dopo l'alleanza di governo e il probabile patto per un fronte unico alle amministrative, arriva un altro passo che avvicina sempre di più i due azionisti di maggioranza dell'esecutivo giallorosso. In una nota congiunta, dem e Cinque Stelle hanno deciso di deporre le armi in tribunale. Il tutto scordando la coerenza delle rispettive battaglie politiche che in questi anni hanno visto l'uno contro l'altro il partito di Zingaretti e il Movimento. Per evitare ulteriori tensioni infatti è stato deciso lo stop alle cause legali che vengono impegnati come "nemici" i dem e pentastellati. La nota congiunta a riguardo è molto chiara: "Il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di comune accordo di abbandonare alcune cause che li vedevano contrapposti. È inutile continuare ad intasare i tribunali perdendo tempo con vicende vecchie e superate, anche per coerenza rispetto al rinnovato clima politico". Insomma, la nota riportata dall'Adnkronos, fa calare definitivamente il sipario sulla guerra tra Pd e 5s.
Una guerra che solo sul fronte di Roma con la Raggi al Campidoglio è stata declinata da attacchi violentissimi in questi anni da parte dei dem e da risposte al vetriolo dalla sponda grillina del Tevere. Ora dem e 5s si "scordano il passato". Una mossa, quella di Pd-M5s che serve a preparare il terreno per alleanze ancora più strette sia a livello nazionale che locale. Del resto Beppe Sala ormai incontra Grillo nella sua villa e i dem a Roma devono prepararsi ad una campagna elettorale per il Campidoglio basata sul sostegno aperto alla Raggi che così tanto è stata contestata in questi anni dalle parti del Nazareno. Insomma è scoppiata la "pax giallorossa". E la pace arriva proprio a ridosso del risultato (previsto per domani) del doppio voto degli iscritti pentastellati sulla piattaforma Rousseau su l'abolizione del divieto del doppio mandato e sulle alleanze allargate. Un punto di non ritorno per i Cinque Stelle che ormai sono pronti a sconfessare i due pilastri su cui hanno costruito la loro retorica politica in questi anni.
Lo stesso Di Maio ha fatto sapere che voterà due "sì". Segno forte che pone la parola fine ai princìpi grillini. Cinque Stelle e Pd ormai vanno verso una sorte di fronte unico marcatamente di sinistra che raccolga l'eredità di questa esperienza (disastrosa) di governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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