L'ultimo graffio di "Grumpy" la gatta con il broncio d'oro

Adorata dal web, soffriva di nanismo. Lascia 100 milioni E a Gioia Tauro micio ucciso dal bidello davanti ai bimbi

L'ultimo graffio di "Grumpy" la gatta con il broncio d'oro

I l suo è stato il broncio più remunerativo della storia dei bronci. Ma era una gatta e nessuno ha mai saputo davvero che cosa le passasse per la testa ingrugnata e per il cuore. Cuore che ha smesso di battere ieri per delle complicanze legate a un'infenzione del tratto urinario. Aveva sette anni, che per un micio - a prescindere dall'umore - corrispondono a quarantina di anni. Presto per andarsene.

Però che vita - ancorché breve - quella di Grumpy Cat, la micia diventata celebre nel web quando era cucciola, nel 2012, e la sua padrona Tabatha Bundesen aveva postato una sua foto su Reddit, il muso corrucciato non da qualche preoccupazione ma per una forma di nanismo felino. Da quel momento Tartar Sauce (salsa tartara), questo il nome che era stato scelto per lei prima che il web la ribattezzasse, era diventata famosa, il suo sguardo teneramente deformato era stato trasformato in un meme buono per tutti gli usi, il suo profilo Facebook aveva 8,5 milioni di follower, più altri quattro milioni abbondanti tra Instagram e Twitter. Roba da far schiattare di invidia qualsiasi influencer che il broncio lo simula nei selfie con la bocca immancabilmente a cuoricino.

Triste almeno in apparenza lei, Grumpy, allegra la padrona che si era ritrovata tra i piedi una vera miniera d'oro pelosa. La sua oceanica folla di fan virtuali valeva milioni in termini di click, poi erano arrivate le apparizioni televisive, i video, le sponsorizzazioni (tra le quali quella per una delle più celebri marche di cibo per animali). È morta lasciando ai suoi padroni un patrimonio di 100 milioni di dollari. E non a caso la sua padrona Tabatha aveva da tempo lasciato il suo lavoro di cameriera in Arizona per gestire la società che amministrava la «carriera» di star del web di Grumpy. Un'amministratrice delegata del broncio.

Tabatha, suo marito Bryan e la figlia Chrystal, hanno ieri postato una sorta di annuncio funebre su Twitter («certi giorni sono più imbronciati degli altri...») in cui dicono di essere «incredibilmente addolorati» per la morte di un animaletto «che ha aiutato milioni di persone in tutto il mondo a sorridere» e che «continuerà a vivere attraverso i suoi fan». Tabatha e la famiglia non lo dicono, ma sperano certamente che continuino a sopravvivere anche i lauti guadagni garantiti dall'immagine della loro micia triste e ricca.

Ma non tutte le morti di un micio sono così circonfuse di gloria. Ce ne sono anche di orribili e inspiegabili. Come quella di un micetto entrato in una scuola di Gioia Tauro, la Eugenio Montale.

Un dirigente della scuola ha chiamato a risolvere la trascurabile pratica un bidello che, invece di limitarsi a fare uscire la bestiola, l'ha massacrata a colpi di bastone, traumatizzando i bambini che hanno assistito inorriditi all'inutile massacro. L'uomo è stato denunciato ma il garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, vuole che l'uomo paghi davvero, e che non si limiti a scusarsi davanti a bambini come avrebbe promesso.

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