C'è chi insinua che si tratti del solito gioco delle parti. Una strategia per «non disperdere i consensi trasversali» del Movimento 5 stelle. Ma lo scontro tra le due anime pentastellate ora è aperto. E non ci sono soltanto le dichiarazioni a «microfoni spenti» su quella che un parlamentare M5s definisce la «speculazione elettorale» di Matteo Salvini. Abbondano le frasi in aperto contrasto con la linea di Luigi Di Maio e dell'alleato leghista.
Ad aprile il battage sulla crisi dei migranti della nave Diciotti è stato Roberto Fico. Il presidente della Camera, nei giorni scorsi, ha detto: «Ora i migranti sbarchino tutti, poi penseremo al ricollocamento». Subito dopo è arrivato il sigillo della senatrice Paola Nugnes, dal suo profilo Facebook: «Fico è il Movimento 5 Stelle». Fico però si era beccato un rimbrotto da parte di Salvini: «Pensi a fare il presidente della Camera» aveva risposto il titolare del Viminale in un video. A reagire Barbara Lezzi, ministro per il Sud: «Caro Salvini, nessuna lezione alla terza carica dello Stato».
Nel frattempo la fronda anti-Carroccio si allarga. Gregorio De Falco, senatore ex ufficiale di Marina, ha scritto su Facebook: «Sotto il profilo umano non è degno di un Paese civile e di uno Stato di diritto il lasciar permanere questa situazione». Per De Falco la scelta di non far sbarcare i migranti è «inutile». Poi ci sono la senatrice Elena Fattori e il deputato Giuseppe Brescia. Quest'ultimo ha dichiarato: «Fico isolato? Semmai è vero il contrario: tanti di noi la pensano come Fico». Tutti sulla linea di Fico che, per la prima volta, sembra maggioritaria nel Movimento. E tra gli epurati, l'ex deputata Silvia Chimienti ha twittato direttamente a Salvini: «Sei il nulla travestito da mostro».
Linea confermata al Giornale dal senatore napoletano Gianluca Ferrara, anche lui considerato vicino al presidente della Camera. «Io i migranti li farei sbarcare e li farei curare - dice Ferrara - per poi pensare al loro ricollocamento sul territorio europeo. Ma sono d'accordo sulla linea dura del governo nei confronti dell'Europa». E su Salvini: «Non condivido le esternazioni e il linguaggio di Salvini, lui parla alla pancia del paese come se fossimo tutti adolescenti, il M5s però si sta comportando con grande responsabilità».
La bomba nel M5s è scoppiata. E nel pomeriggio di ieri si sono susseguite indiscrezioni su alcuni «contatti» tra Fico e Di Maio. Il vicepremier e capo politico grillino venerdì aveva detto: «Fico ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ma il governo è compatto sulla linea Conte». Infine c'è la visita di Salvini al premier ungherese Viktor Orbàn, prevista per martedì. Sul tema è arrivata una nota congiunta dei due capigruppo M5s a Camera e Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli: «L'incontro tra Salvini e Orban va considerato come un incontro solo ed esclusivamente politico - scrivono - non istituzionale o governativo».
E concludono: «I Paesi che non aderiscono ai ricollocamenti e tutti quelli che nemmeno si degnano di rispondere alla richiesta d'aiuto dell'Italia, per noi non dovrebbero più ricevere i fondi europei. E tra questi, al momento, c'è anche l'Ungheria».
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