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L'ultimo schiaffo ai docenti. La paga? Solo un euro (lordo)

La legge sul concorsone 2016, mai ultimato, prevede rimborsi da fame per chi deve interrogare i candidati

L'ultimo schiaffo ai docenti. La paga? Solo un euro (lordo)

Nemmeno in Africa. In Africa le mance alle donne che tengono in ordine la camera nei villaggi vacanze ammontano almeno a 10 euro. In Italia i commissari d'esame che correggono i compiti o interrogano i candidati per il concorsone 2016, quello che immette a ruolo i docenti precari, lavorano per un euro. Un euro per ciascun elaborato o candidato esaminato. Lordo per giunta. Questo il compenso integrativo come si legge nel decreto interministeriale 661 del 31 agosto 2016.

Un decreto a firma del più contestato ministro della storia del governo Renzi, Stefania Giannini, e del ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Un atto che serviva proprio ad aumentare i compensi choc dei commissari d'esame, ma che in realtà non ha fatto granché. La denuncia sui compensi dei docenti era partita, ad aprile scorso, dalla rivista Tuttoscuola. «Il corrispettivo economico per i commissari lamentava la rivista non è affatto incentivante: 251 euro per il presidente (inteso di commissione, ndr) e 209,24 euro per i commissari (valori lordi), per tutto il lavoro, in un arco di tempo che va dall'insediamento delle commissioni alla pubblicazione delle graduatorie. Al compenso base poi vanno aggiunti 50 centesimi di euro per la correzione di ciascun elaborato e 50 centesimi di euro per ogni candidato esaminato all'orale». Così, dopo la denuncia, cosa fece il governo? Alzò i compensi.

«Ritenuto di dover incrementare si legge nel decreto 661 - i compensi per i componenti delle commissioni esaminatrici» si decreta che a ciascun componente delle commissioni dei concorsi viene corrisposto un compenso di: 502 euro per il presidente, 418,48 per i componenti e 371, 84 per i segretari delle commissioni. Questo il compenso base lordo. Il compenso integrativo invece è di un euro per ciascun elaborato o candidato esaminato. In sostanza per 500 candidati, a ogni membro di una commissione saranno riconosciuti 500 euro lordi per la correzione della prova. Stimando un lavoro di 500 ore, almeno un'ora per correggere un elaborato, la paga per ciascun docente è di un euro l'ora. Il tutto però senza essere esonerati dal servizio di normale insegnamento mattutino, perché i commissari d'esame sono docenti che restano in servizio.

A questo si aggiunge che il maxi concorsone, il cui bando è stato chiuso a febbraio 2016, a distanza di più di un anno non si è ancora concluso e i docenti continuano a lavorare: il 7 aprile ci sono gli orali per le scuole d'infanzia.

Ma soprattutto i commissari non hanno ancora visto un becco di un quattrino. «Non sappiamo quanto prenderemo racconta Franco Trevisan, presidente delle Commissioni venete a Il Gazzettino perché non abbiamo ancora visto un quattrino». Insomma niente. Nemmeno quell'euro, di una pipa di tabacco.

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