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L'ultimo sfregio dell'Onu "Crimini di guerra i raid di Israele su Gaza"

Ne discute il Consiglio per i diritti umani. Avviata un'inchiesta internazionale

L'ultimo sfregio dell'Onu "Crimini di guerra i raid di Israele su Gaza"

Gerusalemme. Non è un giocattolo, qualcuno dovrebbe dire al Consiglio dell'Onu, non sono roba vostra i diritti umani tanto che possiate usarli a vostro piacimento per delegittimare Israele con una risoluzione, una commissione, un'accusa insensata. L'accusa è facile da gestire, «crimini di guerra»: poiché ci sono dei civili morti anche se su 283, 254 sono, secondo l'Idf, in realtà guerriglieri o leader di Hamas. Il fatto che fossero in edifici civili, ha dato legittimazione tecnica per sostenere che Israele ha agito contro degli innocenti. Anche se è ovvio che nella guerra di Hamas i civili sono gli scudi umani che il gruppo terrorista usa per difendere le sue postazioni da cui partono missili progettati e programmati per lo scopo di colpire i civili israeliani. È impossibile, quando il nido di missili che ti spara è dentro una casa o un ufficio, far finta di niente per compiacere l'Onu, ignorare i tuoi cittadini. Se non fermi il missile, verranno feriti o uccisi.

Il nominalismo è il genitore legittimo della menzogna, e la menzogna serve, in questo caso, alla legittimazione dell'odio contro Israele. Stavolta il movimento di odio è più vasto del solito. Attenzione, vorremmo avvertire la presidente signora Bachelet: il giuoco è vasto, come è stato spesso nel passato quando ci si avventura nell'antisemitismo. La religione dei diritti umani mostra una grave crisi poiché vuole incriminare uno Stato, lo Stato ebraico aggredito per motivi ideologici con 4500 missili da un'organizzazione terrorista. Questo rischia di creare una valanga ideologica: la religione dei Diritti Umani infatti è quella dominante dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: dopo che la Storia d'Europa, della grande civilizzazione occidentale, franò sulle ceneri create dall'odio contro gli ebrei. La civiltà dei diritti umani, il Palazzo di Vetro, brucia oggi sulle menzogne che costruisce sullo Stato del Popolo Ebraico, ovvero su Israele, ovvero sugli ebrei. Certo, ci sono ebrei parte della medesima cultura, come quelli del giornale Ha'aretz che ha pubblicato ieri in prima pagina le foto dei bambini morti a Gaza. Un'accusa non a caso copiata dal New York Times, che ha condotto per tutta la guerra una campagna contro Israele. Che Ha'aretz lo segua non stupisce: la sacrosanta moralità ebraica è sovente preda di confusione, e la delegittimazione dell'impresa del popolo ebraico di tornare alla sua terra è oggetto di molti fanatismi, da quello ultrareligioso a quello comunista, ambedue antisionisti. Oggi Israele è fra gli oppressori nella testa malata di chi ha bisogno di nemici.

Ieri è accaduto di nuovo, un altro mattone della delegittimazione dello Stato Ebraico, della speranza di vederlo sparire nel disprezzo dei suoi nemici: l'Unhrc, ovvero il Consiglio per io diritti umani dell'Onu ha messo all'ordine del giorno addirittura un embargo di armi a Israele mentre stabilisce una commissione, una delle tante che esistono solo per Israele, per investigare quelli che già definisce «crimini di guerra contro i palestinesi». La Risoluzione è di iniziativa palestinese e pakistana, a nome dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica. Sarebbe la prima volta che l'Unhrc crea una sua commissione permanente dedicata a uno Stato. Deve essere davvero uno Stato molto pericoloso.

D'altro canto quando nel 2006 la «Commissione» fu rinominata «Consiglio» proprio per cercare di mettere un velo sull'odio antisraeliano che ne aveva sempre permeato il lavoro, dei 191 Stati membri, compresi l'Iran e la Cina, nessuno fu dichiarato violatore dei diritti umani, e Israele lo fu 27 volte. L'Onu è fatta tutta così: un terzo e più di tutte le sue risoluzioni di condanna sono dedicate a Israele, le maggioranze sono un'automatica costruzione islamico-terzo mondista, col contributo dell'opportunismo, della paura dei Paesi Occidentali. Compresa l'Italia, anche questa volta.

Crimine di guerra indagato sarebbe dunque difendere la propria gente da un'aggressione terrorista, operata da un gruppo omicida che domina due milioni di persone con una ideologia omicidia dedicata non solo agli ebrei, ma a tutto l'Occidente. Crimine di guerra è difendere la popolazione, apartheid stabilire un confine come farebbe qualsiasi Paese specie se il vicino vuole ucciderti. Il disegno è chiaro: delegittimare fino a distruggere.

Ma è un disegno stantio, inutile, Israele ha tutti i mezzi per impedirlo.

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